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Video di addestramento: la solidarietà di Mateo Salvini alla Polizia Penitenziaria dopo la censura del Garante Mauro Palma
09/12/2019
"Un abbraccio e un ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria: sono sotto organico e lavorano in condizioni difficili, rischiando aggressioni da parte dei carcerati piu' violenti. Eppure il Garante dei Detenuti ha scritto al Guardasigilli per chiedere informazioni su un video - girato nel penitenziario milanese di Opera - che sintetizza l'addestramento di chi ha l'onore e l'onere di indossare la divisa, esprimendo addirittura preoccupazione "per la visione che se ne ricava della funzione degli agenti di custodia e il tipo di approccio al loro lavoro". Solidarieta' alla Polizia Penitenziaria: in un Paese normale ci si scandalizzerebbe per le aggressioni alle Forze dell'Ordine, che invece vengono attaccate di continuo". Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini, commentando la lettera che il garante dei diritti dei detenuti Mauro Palma ha inviato al ministro dell'Interno.
Polizia Penitenziaria - Addestramento per soccorso medico in situazioni di emergenza. #poliziapenitenziaria
Pubblicato da Sostenitori Polizia Penitenziaria su Sabato 23 novembre 2019
Un video "combat" lo definisce Il Giornale. Le armi, i bersagli, le irruzioni e gli arresti. E’ il video che circola da qualche giorno sul web e che mostra un corso di addestramento realizzato in Lombardia e a cui hanno partecipato alcuni agenti della Polizia Penitenziaria del carcere milanese di Opera.
Un filmato tutto sommato innocuo. Ma che al Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma non è piaciuto.
Il caso risale a qualche giorno fa. Secondo il Corriere, quei pochi minuti di alza bandiera, corsa e pistole avrebbero attirato l'attenzione del Garante dei detenuti, che avrebbe scritto al Guardiasigilli Alfonso Bonafede per chiedere lumi sulla realizzazione del video. Mauro Palma sarebbe "preoccupato per la visione che se ne ricava della funzione degli agenti di custodia e il tipo di approccio al loro lavoro".
La solidarietà di Matteo Salvini
"Un abbraccio e un ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria: sono sotto organico e lavorano in condizioni difficili, rischiando aggressioni da parte dei carcerati più violenti. Eppure il Garante dei Detenuti ha scritto al Guardasigilli per chiedere informazioni su un video che sintetizza l'addestramento di chi ha l'onore e l'onere di indossare la divisa, esprimendo addirittura preoccupazione "per la visione che se ne ricava della funzione degli agenti di custodia e il tipo di approccio al loro lavoro". Solidarietà alla Polizia Penitenziaria: in un Paese normale ci si scandalizzerebbe per le aggressioni alle Forze dell'Ordine, che invece vengono attaccate di continuo".
Le immagini nel video
A guardarlo bene, in realtà, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Gli agenti corrono, fanno le flessioni e i piegamenti, studiano il "supporto medico in operazioni tattiche", imparano a trasportare un ferito. Poi certo sparano contro un bersaglio, usano le armi, ma in fondo sempre di poliziotti si tratta e non si capisce bene dove debba essere lo scandalo. Troppo macho? Troppo addestramento? Troppo militarista? Mistero. Forse qualcuno le guardie carcerarie se le immaginia ad aprire celle e osservare da lontano i detenuti. Ma non è così. È un mestiere difficile: aggressioni, feriti, insulti, lanci di feci urina e sangue. La domanda allora è: il problema è il video, troppo 'maschio', oppure il corso?
Perché in realtà si tratta di un'esercitazione formativa autorizzata dal Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria della Lombardia. Si è svolta da giungo a novembre, in tre edizioni. Dunque tutto nella norma. Il corso è stato tenuto da Omnia Secura Accademy e si è svolto sotto la direzione del Commissario Coordinatore Amerigo Fusco, comandante di reparto a Opera.
Inevitabile la polemica politica. Per un sindacato della Polizia Penitenziaria quello del Garante dei detenuti è un "intervento" pretestuoso" chiaramente indirizzato contro la Polizia Penitenziaria". Tanto che il sindacato è pronto a proporre una "legge di iniziativa popolare o un referendum abrogativo per sopprimere la figura del Garante nazionale".
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