Sta facendo discutere la manifestazione in favore del terrorista Cesare Battisti, fuori il carcere di Rossano (Cs) dove è recluso, organizzata dall'avvocato Adriano D'Amico, consigliere comunale di San Demetrio Corone (Cs) e membro del Comitato Politico Provinciale Rifondazione Comunista Cosenza, e Francesco Saccomanno, segretario provinciale Rifondazione Comunista-Cosenza.
"Se fossi un detenuto non vorrei che il mio nome fosse associato a quello di un pluriomicida, che tutto ha fatto fuorché pentirsi e dare finalmente un contributo di verità alla società", il commento all'Adnkronos di Potito Perruggini, nipote di Giuseppe Ciotta agente di polizia ucciso nel 1977 da Prima Linea e presidente dell'Osservatorio nazionale per la verità storica Anni di Piombo.
"Io considero Cesare Battisti persona in grado di poter reiterare azioni contro lo Stato, crimini - aggiunge - e quindi trovo lecito che non gli vengano concessi certi permessi e possibilità. Questo esula dalla considerazione più in generale che lo stato delle nostre carceri purtroppo è in pessime condizioni tanto per i detenuti quanto per chi vi lavora".
"E poi penso alle forze dell'ordine, agli agenti della Polizia Penitenziaria, costretti a dover curare il benessere di questa gente", conclude Perruggini.
Adnkronos