Avevano progettato la fuga lungamente - Ieri, divelta una grata, i primi quattro scendono nel sotterraneo, due fanno da palo e reagiscono a colpi di sbarra contro un maresciallo - I carabinieri presidiano l'istituto.
Tentata evasione dalle carceri minorili «Ferrante Aporti» di corso Unione Sovietica. Alcuni detenuti si sono calati nei sotterranei per raggiungere l'uscita, ma sono Stati bloccati dal comandante degli agenti di custodia che è rimasto ferito nella lotta. Sei ragazzi sono stati trasferiti alle Nuove. L'episodio è avvenuto ieri alle 18 nel cortile interno delle carceri durante l'ora d'aria. Un gruppo di detenuti prepara un piano di evasione. Sei sono incaricati di aprire la strada agli altri che seguiranno se non vi saranno intoppi. Ecco come procede l'operazione. Due giovani si fermano a chiacchierare davanti ad una grata che immette nei sotterranei. Alle lo ro spalle quattro complici scalzano le sbarre di ferro dal muro e si calano nelle cantine.
Dovranno proseguire fino ad incontrare le scale che, oltrepassando il perimetro sorvegliato, immettono negli alloggi degli ospiti delle carceri. Questi sono giovani che, scontato il periodo di detenzione, sono colpiti da provvedimento del tribunale dei minori per le particolari condizioni delle loro famiglie e aspettano che la magistratura trovi una sistemazione.
Dagli alloggi si può uscire tranquillamente. Ma il tentativo fallisce: il comandante degli agenti di custodia, mar. Antonio Berardi, 42 anni, si accorge che la grata è smossa. Suona l'allarme e accorre per fermare i due detenuti che fanno da palo. Uno di questi impugna una sbarra di ferro e colpisce il maresciallo al polso destro, ma viene disarmato. I due si rendono conto che non hanno possibilità di fuggire e si arrendono. Un detenuto risale dalle cantine. Accorrono guardie che, senza difficoltà, catturano gli altri.
Il direttore delle carceri, dott. Bacci, informa la magistratura del tentativo; viene disposto che i colpevoli siano trasleriti alle Nuove.
Sul cellulare sono caricati i sei sorpresi durante la fuga: Giuseppe Bennardi, 17 anni, già evaso una volta e catturato a Moncalieri per aver forzato un posto di blocco su una 500 rubata; Giacomo Lamberti, 15 anni, che aveva tentato di travolgere un carabiniere con una Giulia, forzando un posto di blocco a Visone, presso Acqui. Con loro ci sono Francesco Gallone, Antonio Terramossi. Salvatore Piscitelli, Renato Ferrari, di 17 anni.
Una prima inchiesta accerta che nel piano di fuga sono coinvolte una ventina di persone. Si dispone il trasferimento di altri 12 i detenuti, ma alle Nuove non ci sono più posti. Questi ultimi rimangono al «Ferrante Aporti » chi che per tutta la notte viene presidiato dai carabinieri del Pronto intervento. Medicato al Mauriziano il mar.Berardi guarirà in 15 giorni.
La Stampa 25 maggio 1972