“Visti gli appelli prima del Capo dello Stato, poi del CSM ed in ultimo del Papa, ci rivolgiamo direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedere di mettere in sicurezza il sistema penitenziario italiano dando in gestione il vertice del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ad un commissario straordinario che possa gestire con lineare lucidità anche l’emergenza sanitaria che nelle carceri può portare a tragiche conseguenze”.
Questo è quanto chiede Giuseppe Moretti Presidente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP) in coincidenza con la simbolica protesta partita oggi dopo l’annuncio dello stato di agitazione con l’esposizione del vessillo sindacale all’esterno di tutte le carceri e dei minorili quale segno di vicinanza agli agenti e per protestare contro l’attendismo del vertice ministeriale a cominciare dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per arrivare al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini.
“Stanchi dell’attendismo sui provvedimenti da adottare in merito all’emergenza epidemiologica” prosegue Moretti “ma anche della confusione nelle disposizioni dipartimentali che in alcuni casi risultano in contrasto tra loro e che si sono tradotte in una colpevole esposizione del personale al rischio contagio che tutt’oggi continua ad essere un reale pericolo per chi lavora ogni giorno nella polveriera carceri oltre che per i detenuti ivi ristretti”.
Il rappresentante USPP si aspetta che “il Presidente del Consiglio prenda atto che non è più possibile aspettare che succeda l’irreparabile, o che si ripeta quanto già accaduto con la perdita di vite tra le fila della Polizia Penitenziaria per il contagio da COVID – 19 , ma anche in riferimento ai ferimenti e alle morti verificatesi tra i detenuti in occasione delle recenti rivolte. Vieppiù che continuano ad esserci azioni contrarie alle regole penitenziarie, come l’ultimo grave episodio verificatosi nel carcere di Alessandria dove si è registrata l’ennesima aggressione a tre agenti di Polizia Penitenziaria feriti da un detenuto nel corso di una perquisizione ordinaria. Fatti che ricorda il Presidente USPP “sono stati più volte denunciati e che tutt’oggi rappresentano un pericolo costante nella gestione della sicurezza interna degli istituti a causa del modello custodiale adottato per evitare censure della Corte europea (vigilanza dinamica e celle aperte), modello che si è rilevato un fallimento”.
L’USPP ieri ha inviato l’ennesima missiva al Ministro Bonafede su necessità di adottare misure straordinarie come il superamento dell’attuale modello custodiale, dotando di idonei DPI e strumenti di difesa gli agenti, cui va fatto il tampone, ma conclude Moretti “proprio perché in molti istituti, non solo del nord ma anche del centro e del sud, si stanno registrando contagi tra il personale senza che l’amministrazione renda partecipi le organizzazioni della reale gravità del fenomeno, oggi si rivolge direttamente al Premier Conte ribadendo allo stesso il grido di allarme di tutto il personale che si sente abbandonato e non tutelato nel proprio lavoro e nella salute propria e della sua famiglia”. In attesa di un riscontro del Governo le bandiere dell’USPP resteranno esposte all’esterno degli istituti, anche per l’impossibilità di manifestare diversamente, il disagio vissuto dagli appartenenti al Corpo.