Un'ultra rivolta alle Nuove, dodici carcerati trasferiti
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STORIA Un'ultra rivolta alle Nuove, dodici carcerati trasferiti 05/07/1968 

I più ostinati vengono sollevati di peso, caricati sui cellulari e portati alle prigioni di Fossano e di Alessandria. Altri 50 detenuti hanno ripetuto ieri alle «Nuove» la dimostrazione di protesta per chiedere la sollecita approvazione dei nuovi codici.

Appartengono al «quinto braccio»: come i loro 200 compagni di mercoledì, dopo l'«ora d'aria» hanno rifiutato di rientrare nelle celle e si sono seduti nel cortile.

Questa volta, però la rivolta è stata sedata con energia. Il direttore ha avvertito che, essendo subito stati segnalati al Ministero i motivi della protesta dell'altro giorno, una nuova azione di protesta non era più comprensibile, quindi non avrebbe tollerato il minimo atto di insubordinazione.

Un gruppo di carcerati è allora ritornato nel cameroni; una dozzina è rimasta ad «occupare» il cortile. Tra essi era Martino Zicchltella, l'ex «Mister Piemonte», indicato come « uomo mitra » di rapine a banche e a gioiellerie, organizzatore di furti di macchine che vendeva in Francia e in Svizzera. E' stato arrestato in una pensione a Varigottl con un amico dopo violenta lotta con i carabinieri.

I dodici rivoltosi Irriducibili sono stati sollevati di peso dagli agenti di custodia e portati negli i uffici. E' stato deciso il loro trasferimento ad altre carceri e la Procura della Repubblica ha concesso il permesso per quelli ancora in attesa di giudizio.

In serata, due ore dopo la rivolta, sei detenuti sono partiti, sotto scorta, per Fossano, altri sei per Alessandria.

La Stampa, 5 luglio 1968

Rivolta nel carcere Le Nuove di Torino: chiedono l'approvazione dei nuovi codici


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