Madri, mogli e fidanzate rifornivano di droga i propri cari detenuti nel carcere di Genova Marassi, ma contribuivano alle consegne anche altri pusher italiani. Lo hanno scoperto i Carabinieri con la Polizia Penitenziaria che hanno arrestato una donna di 55 anni e indagato altre otto persone, tra cui un detenuto. L'indagine, coordinata dal pm Giovanni Arena, ha portato anche al sequestro di numerose dosi di hashish, marijuana e pasticche di Subutex, un derivato degli oppiacei.
Era un detenuto marocchino in cella a Marassi per tentato omicidio il regista dello spaccio nell'istituto di pena che, grazie ad un cellulare e nonostante fosse recluso, riusciva a coordinare e ordinare l'arrivo della droga nelle celle.
Le donne rifornivano di droga mariti, figli e fidanzati nel corso dei colloqui settimanali. Senza farsi vedere riuscivano a fare passare piccoli quantitativi di stupefacente che serviva per uso personale ma che veniva anche rivenduto dentro le mura del carcere.
All'esterno ruotava tutto intorno ad una donna del Cep di Pra', arrestata perchè trovata in possesso di stupefacenti.
In tutto sono nove gli indagati, fra cui la donna e li detenuto. Non è stato invece ancora trovato il telefonino usato per gli ordini delle dosi. Cellulare di cui gli investigatori hanno appreso grazie ad alcune intercettazioni telefoniche. Le indagini sono ancora in corso.