Un agente di custodia rubava con due minorenni: arrestati Prestava servizio al Ferrante Aporti - Sorpreso all'alba con i complici in corso Siracusa : avevano spaccato una vetrina e portato via tre cineprese - L'uomo nega, ma è accusato dai ragazzi.
Un agente di custodia del Ferrante Aporti è stato arrestalo per furto insieme con due minorenni, già ospiti dell'Istituto. Si chiama Piero Monaco, 26 anni, di Cosenza, abitante a Borgaretto in via Gorizia 43; vive con una giovane donna, madre di tre figli. Ha detto: « Non so nulla del furto di cui mi si accusa. E' tutto un equivoco ». Oggi sarà interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica dottor Moschella.
Ieri mattina alle 5 uno sconosciuto telefona alla polizia: Stano rubando in corso Siracusa 34. Una « volante si precipita sul posto, dove c'è un negozio di ottica di Adalberto Scaione, che abita in via Pio VII 30. Gii agenti trovano la vetrina infranta e vedono una Ford Consul che si allontana a tutta velocità. La inseguono, la bloccano all'angolo con via Tirreno. Sopra ci sono tre giovani: uno spalanca la portiera e fugge, gli altri rimangono impassibili davanti agli agenti. Il capo pattuglia, Luigi Romano, si lancia all'inseguimento del fuggitivo, spara due colpi di pistola in aria per intimorirlo, lo raggiunge. Segue una violenta lotta: l'agente, colpito al viso e alle braccia, guarirà in 10 giorni. Sul sedile della Consul ci sono 3 cineprese e altri oggetti fotografici, rubati dalia vetrina dello Scalone. I tre vengono accompagnai in Questura per essere identificati e dichiarati in arresto. Due sono poco più che ragazzi, dicono di chiamarsi Pier Giorgio Guzzon, 16 anni e Italo : Pullano. pure di 16 anni, abitanti in via Fratelli Garrone 57.
Sono calmi, tengono le mani in tasca, guardano il funzionario dott. Baranello con aria di sfida. Ad un tratto uno esclama: «E adesso, ci lascia andare? ». «Come? — gli risponde un sottufficiale — siete in arresto per furto. Dovrete essere interrogati dal magistrato.
"Se arrestate noi - sorride il ragazzo - come la mettete con l'agente di custodia del Ferrante Aporti?".
Il dott. Baranello non può nascondere un certo stupore. Si fa consegnare ì documenti dal terzo complice, che si i chiama Pier Monaco. E' in possesso di una tessera rilasciata dal ministero di Grazia e Giustizia, dalla quale risulta essere un agente di custodia. Anche l'auto è sua. Ma il giovane non perde la calma, e spiega: « Non so nulla di nulla. Alle 4 di questa mattina mi ha telefonato il Guzzon che mi invitava a trovarmi in corso Siracusa perché doveva parlarmi. Sulla macchina ho trovato questi oggetti, proprio nel momento in cui arrivava la polizia". Intanto un sottufficale accerta le vere generalità del Guzzon: si chiama Gino e non Pier Giorgio, ha 19 anni abita in via G. Dina 54, già arrestato per furto (il Pullano ha precedenti per rapina).
Il direttore del Ferrante Aporti. dott. Salvatore, appena saputa la notizia, si è recato in Questura. Ha detto: « E' un episodio veramente grave e che pur-troppo colpisce aanche gli altri 7 agenti che si dedicano alla loro attività con solerzia e serietà. In tutte le famiglie c'è la pecora nera. Noi avevamo già dei dubbi sul Monaco, perché si comportava in modo strano con i detenuti ». E' stata ordinata un'inchiesta per accertare se l'episodio del Monaco può essere messo in relazione con altri poco chiari, avvenuti nell'Istituto inquesti ultimi tempi.
La Stampa 24 gennaio 1972