Ultimo addio al collega Gianfranco Fumarola: oggi i funerali, gli interventi delle autorità
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NOTIZIE Ultimo addio al collega Gianfranco Fumarola: oggi i funerali, gli interventi delle autorità 24/08/2018 

Un fiume di gente ha partecipato oggi pomeriggio a Cisternino (Brindisi) alle esequie di Gianfranco Fumarola, il papà eroe 43enne morto a causa della piena del torrente Raganello, dopo aver messo in salvo i suoi due figli di 11 e 12 anni.

Al funerale del poliziotto penitenziario che prestava servizio a Taranto hanno preso parte anche il prefetto di Cosenza, Paola Galeone, il sottosegretari alla giustizia, Jacopo Morrone e Vittorio Ferraresi, il sindaco di Civita, il comune in cui ricadono le gole, Alessandro Tocci. Il corteo funebre è stato aperto da due vetture della Polizia Penitenziaria. In concomitanza con la celebrazione è stato disposto il lutto cittadino.

 

Giustizia.it

L’amore di un padre e il senso del dovere di un servitore dello Stato. C’era anche questo nella vita di Gianfranco Fumarola, il sovrintendente capo della Polizia Penitenziaria tra le vittime della piena del torrente Raganello, nel parco del Pollino. Mettere in salvo i due figli con cui era andato in gita, anche a costo della propria stessa esistenza: un gesto istintivo e di protezione prima di essere trascinato dall'ondata rivelatasi fatale. Un’azione che da sola rende Gianfranco un eroe.

Oggi a piangerlo non c’è solo la moglie Cinzia Scura insieme ai loro tre bambini di 4, 11 e 12 anni: c’è un Paese intero. Che ne riconosce il valore di uomo. E di agente penitenziario, innamorato com’era di quella divisa che, con spirito di servizio nei confronti dell’Italia, indossava con orgoglio. L'entusiasmo e la capacità di sdrammatizzare caratterizzavano il suo lavoro quotidiano, rendendolo amatissimo dai colleghi insieme ai quali condivideva affanni e responsabilità, ponendosi quale indiscusso punto di riferimento per tutti.

Era un uomo di sostanza, Gianfranco: “Le chiacchiere stanno a zero” era solito ripetere, senza per questo vantarsi dei risultati professionali raggiunti negli anni, compreso il premio Renoir, ricevuto nel 2013 e riservato agli appartenenti di tutte le forze dell'ordine che si sono particolarmente distinti nel territorio Jonico. Eccellente e piena di entusiasmo è stata la sua opera di formazione delle nuove generazioni di poliziotti penitenziari, ricoprendo il ruolo di trainer degli allievi agenti ed effettuando docenze di tecnica operativa.

Dal 2004 lavorava presso la Casa circondariale di Taranto, e il commissario coordinatore dell’istituto pugliese, Giovanni Lamarca, ne tesse le lodi: “Era una persona straordinaria. Tenacia, competenza e carisma, accompagnati da modi generosi e cordiali gli valevano il rispetto, oltre che dei colleghi, anche dei detenuti, che in modo unanime hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa del sovrintendente Fumarola”. Così, invece, il Provveditore regionale di Puglia e Basilicata, Carmelo Cantone: “Un dolore immenso e una perdita importante per il Corpo. Gianfranco Fumarola, a detta di tutti i colleghi, credeva nel proprio lavoro ed era un valido collegamento tra il comandante e i reparti detentivi”.

Il ministro Alfonso Bonafede, i sottosegretari Vittorio Ferraresi e Jacopo Morrone e l’intero ministero della Giustizia si uniscono al dolore dei suoi cari per la tragica scomparsa del sovrintendente Gianfranco Fumarola.

 

Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto

«Purtroppo, come abbiamo appreso in questi giorni, nella piena del Torrente Raganello in Calabria ci sono due vittime della nostra provincia ionica e per questo desidero far sentire la vicinanza della Chiesa di Taranto alle famiglie di Gianfranco Fumarola di Martina Franca e Miriam Mezzolla di Torricella. Ai loro famigliari, sgomenti per quanto accaduto, assicuro la preghiera silenziosa e discreta di chi si rende prossimo nel dolore per essere nella vicinanza un segno dell’amore di Dio, che non ci abbandona mai anche in questa grave perdita, dove proviamo lo smarrimento per la violenza di una calamità naturale.

Penso commosso a Gianfranco Fumarola, agente di Polizia Penitenziaria che è riuscito a mettere in salvo i suoi figli dalla piena, lo ricordo personalmente in molte delle mie visite pastorali nella casa circondariale di Taranto, sempre attento e disponibile. Voglio anche spiritualmente unirmi ai genitori di Miriam che sono stati privati all’improvviso della loro giovane figlia. Il conforto della nostra fede nel Cristo Risorto raggiunga le persone ferite dal lutto».

 

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Gianfranco Fumarola: un servitore dello Stato nel ricordo del Direttore del suo carcere di Taranto


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