Questa sera il Generale di Brigata Mauro D'Amico è stato ascoltato in Commissione parlamentare antimafia a distanza di un anno dalla sua precedente audizione del 19 giugno 2019.
Oggetto dell'audizione sono state le vicende degli ultimi mesi che hanno interessato le carceri italiane con le rivolte dei detenuti, ma il Generale ha parlato anche dei rapporti con l'ex Capo DAP Francesco Basentini.
Nonostante le numerose parti dell'audizione che sono state secretate, l'audizione ha permesso di conoscere numerose questioni di rilevante importanza.
RAPPORTO NUMERICO TRA DETENUTI AL 41-BIS E PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA DEL GOM
Il 19 giugno 2019 idetenuti al 41-bis erano 762 presso 11 reparti 41-bis (L'Aquila, Roma Rebibbia, Terni, Viterbo, Spoleto, Parma, Milano Opera, Novara, Cuneo, Tolmezzo e Sassari) più quello di Nuoro che all'epoca ospitava i detenuti in AS2, cioè i detenuti ritenuti appartenenti al terrorismo islamico. L'organico di Polizia Penitenziaria impiegatopresso il GOM era di 593 unità.
I dati odierni sono: i detenuti al 41-bis sono 755 suddivisi in 749 uomini, 12 donne, 1 collaboratore di giustizia, 5 detenuti terroristi islamici, tutti ristretti nei medesimi istituti già elencati. Il personale impiegato presso il GOM, oggi, è di 613 unità, ma quelli effettivamente impiegabili scendono a 586 unità perché alcuni hanno fatto domanda di uscire dal GOM e rientrare in servizio presso la propria sede effettiva.
Per fare un paragone con gli anni passati e per riferire sulle reali esigenze di organico del GOM, il Generale D'Amico ha citato una lettera del 2009 (stesso anno del cosiddetto "Pacchetto sicurezza" che riformò il 41-bis) del precedente Direttore del Gruppo Operativo Mobile il quale a sua volta citava uno studio sulle piante organiche del DAP, effettuato dall'allora Capo della Segreteria Generale del DAP il Dott. Massimo De Pascalis. Lo studio individuava, quale rapporto tra Poliziotti del GOM impiegati nei reparti al 41-bis e detenuti ristretti in tali reparti, un coefficiente di 2.2/3.0 e quindi, la pianta organica ottimale del GOM doveva oscillare tra i 1.225 e 1.674 Poliziotti. All'epoca oltretutto, i detenuti al 41-bis erano 525.
Con i numeri attuali di Poliziotti penitenziari del GOM impiegati per controllare il numero dei detenuti al 41-bis, "è assolutamente impossibile resistere all'urto della criminalità organizzata anche se detenuta".
Nel periodo del Covid, avendo richiamato tutto il personale disponibile nei Reparti, abbiamo potuto impiegare fino a 4 persone contemporaneamente rispetto all'unica persona impiegata normalmente nella singola Sezione. I detenuti si sono subito allarmati perché la differenza l'hanno notata subito e si sono sentiti nuovamente "osservati", così come avveniva nei primi anni del 41-bis. Ma all'epoca l'amministrazione penitenziaria conosceva l'importanza del 41-bis e vi dedicava risorse. Oggi mi sono sentito dire: "ma che problemi da un detenuto al 41-bis che sta dentro la propria cella per 22 ore al giorno? Aprite la cella e lo mandate ai passeggi. Questa è la cultura che regna oggi". O l'amministrazione penitenziaria torna ad investire nel 41-bis, oppure non serve.
RITROVAMENTO TELEFONINI NEL REPARTO 41-BIS DI PARMA
Audizione secretata.
GESTIONE DELLE RELAZIONI GOM DA PARTE DELLA DIREZIONE GENERALE DETENUTI E TRATTAMENTO DEL DAP
E' "normale" che un detenuto al 41-bis faccia delle affermazioni come quelle indirizzate a Di Matteo quando si parlava di un suo incarico da Capo DAP. Spesso ne fanno di peggiori. Il GOM gira per i reparti e raccoglie informazioni. Le relazioni le invia alla Direzione Generale Detenuti e Trattamento del DAP che a sua volta le trasmette alla Direzione Nazionale Antimafia e alle Procure Distrettuali Antimafia. Queste informazioni, incrociate con altre in possesso degli investigatori, possono essere importanti. Il problema è che una volta che il GOM invia queste informazioni al DAP, ci sia qualcuno che le prenda in considerazione.
CIRCOLARE DAP DEL 21 MARZO 2020 SUI DOMICILIARI PER MOTIVI DI SALUTE
Sono venuto a conoscenza di quella circolare il 5 o il 6 aprile per puro caso. A due detenuti ristretti nelle "aree riservate" del 41-bis, cioè due detenuti ai vertici apicali, arrivano dei certificati medici in valutazione, trasmessi dalle direzioni delle carceri in cui erano ristretti. L'addetto all'Ufficio Centrale della Sezione Detenuti del GOM, me lo fa notare e così chiediamo all'Ispettore responsabile del Reparto GOM del carcere il motivo di tale invio: "C'è una lettera del DAP". Così ne veniamo a conoscenza presso il GOM e ci mettiamo in allarme in quanto tra i detenuti al 41-bis ci sono oltre 60 ultra-settantenni. Quello dei problemi di salute dei 41-bis è una delle problematiche da affrontare. Dopo essere venuti a conoscenza della circolare, abbiamo stilato un elenco dei detenuti che superavano i 70 anni di età, ma solo 3 detenuti sono stati collocati in detenzione domiciliare: Bonura, Iannazzo e Pasquale Zagaria.
DISPOSIZIONE ILLEGITTIMA DI BASENTINI
Sono stato commissariato dal precedente Capo DAP. Francesco Basentini fece una disposizione, secondo me illegittima, dove aveva imposto ai responsabili dei Reparti al 41-bis di interloquire in maniera diretta con lui, by-passando sia me che il direttore del carcere, per avere notizie dal GOM in maniera diretta e personale. Una disposizione, di fatto, disattesa dai Responsabili dei Reparti che continuarono ad avvisare sia me che i rispettivi direttori perché questa era la regola. Con Basentini non abbiamo avuto un buon rapporto e non so perché. Ho lavorato con tutti i Capi DAP, da Nicolò Amato in poi. Con tutti ho avuto la possibilità di dire la mia.
RAPPORTO TRA 41-BIS E ALTA SICUREZZA
Molti si chiedono perché ci sono così tanti detenuti al 41-bis. Il motivo è che i Procuratori distrettuali antimafia, non si fidano dell'Alta Sicurezza. Una volta avevamo il settore EIV (Elevato Indice di Vigilanza), praticamente un 41-bis dei vecchi tempi. Oggi il problema è che l'Alta Sicurezza sta inquinando il 41-bis. Va fatta una riflessione tra DAP, DNA, Politica, Magistratura di Sorveglianza. La norma va bene, ma viene disattesa.
Ci sono sentenze della Corte di Cassazione che in qualche modo sono devastanti. Il "buongiorno" si può dire in tanti modi: lei che è siciliano (rivolgendosi al Senatore Pietro Grasso) la conosce meglio di me la cultura mafiosa. La Corte di Cassazione ha detto che il "buongiorno" non è un messaggio. Tra i mafiosi al 41-bis anche il "buongiorno" è un modo per veicolare messaggi o ribadire la propria posizione gerarchica all'interno del carcere.
RICORSI E RECLAMI DEI DETENUTI AL 41-BIS
Il numero dei ricorsi e dei reclami da parte dei detenuti al 41-bis, negli ultimi anni sono aumentati in maniera spaventosa. Presso l'Ufficio che si occupava dei ricorsi e dei reclami della Direzione Generale Detenuti e Trattamento, erano impiegate due persone... (audizione secretata)
INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA NEL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA TRAMITE CONCORSI
Nel corso dell'audizione, durante l'esposizione di una domanda al Generale D'Amico da parte del Presidente della Commissione, Nicola Morra ha fatto riferimento alle procedure concorsuali nel Corpo di Polizia Penitenziaria stilate in modo corretto, ma con procedure talmente affrettate che non hanno consentito all'Arma dei Carabinieri di effettuare i necessari controlli per impedire alle organizzazioni criminali di infiltrarsi nella Polizia Penitenziaria tramite concorsi pubblici.
EVIDENZIARE PUNTI DEBOLI MA PROPORRE ANCHE SOLUZIONI
Il Presidente Morra quindi, ha invitato il Generale D'Amico a presentare sia i punti deboli del sistema penitenziario, ma anche le proposte per cercare di mettere rapidamente in sicurezza il sistema. D'Amico ha detto che il precedente Capo DAP aveva avuto modo di conoscere più volte, direttamente dai Responsabili di tutti i Reparti GOM, le problematiche e le proposte di miglioramento. Uno dei problemi/soluzioni, è la formazione: 3 mesi di formazione, soprattutto per i Sovrintendenti, sono insufficienti. Anni fa un Poliziotto mi fece notare: "Generale, ci insegnano ad affrontare le criticità, ma non ci preparano ad anticiparle le criticità in modo che non avvengano". La specificità della Polizia Penitenziaria è saper conoscere i codici, ma anche l'esperienza sul campo: conoscere, riconoscere, intervenire, anticipare, il pensiero e le mosse del detenuto.
SEZIONE DI ALTA SICUREZZA NEL CARCERE DI CATANZARO CON CELLE APERTE TUTTO IL GIORNO
Il Presidente Morra inoltre ha raccontato di una sua personale visita presso il carcere di Catanzaro il 6 gennaio, in cui un detenuto di Alta Sicurezza si era andato a lamentare direttamente con lui per il ritorno al regime delle celle chiuse avvenuto solo pochi giorni prima. Il detenuto protestava che non poteva più incontrare, parlare, cucinare a mangiare amabilmente con tutti gli altri detenuti di Alta Sicurezza per gran parte della giornata, perché la Direzione del carcere era tornata al vecchio sistema delle celle chiuse.
4-BIS, ERGASTOLO OSTATIVO
Audizione secretata.