Novità nell'indagine sui presunti pestaggi nel carcere di San Gimignano: quattro Poliziotti - tra cui un ispettore e due assistenti capo della Polizia Penitenziaria - che erano stati sospesi dal servizio a seguito di una misura interdittiva emessa dal gip Alessandro Buccino Grimaldi, sono tornati al lavoro.
L'avvocato Delli: "Misura scaduta il 13 gennaio, non è stata chiesta la prosecuzione"..
Il 13 gennaio, infatti, scadeva appunto la misura che li ha costretti a restare lontano dal penitenziario dove lavoravano. Sono stati accusati di aver "torturato" un detenuto tunisino di 31 anni che non si trova più a Ranza e che doveva scontare una pena per droga.
Solo quattro dei quindici Agenti erano stati sospesi quattro mesi dal lavoro. "Confermo che la misura interdittiva è scaduta e che al momento non c'è alcun provvedimento che impedisce al mio assistito di riprendere a svolgere la sua attività", spiega l'avvocato Sergio Delli. Che si limita ad aggiungere, insieme al collega Manfredi Biotti difensore di un ispettore e di due assistente capo: "Attendiamo le valutazioni che assumerà il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria". Potrebbe anche spostarli - ma queste sono solo ipotesi - in altri carceri.
Intanto la procura ha dissequestrato i cellulari presi a tutti gli indagati per effettuare una maxi-perizia e valutare in particolare le conversazioni.
Gli indagati hanno sempre negato le torture che contesta il pm Valentina Magnini che nel corso dell'inchiesta ha indagato anche un medico. I reati inizialmente contestati variavano dalla tortura alle minacce, dalle lesioni alla falsità ideologica.
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