Torino: molti processi sospesi perché è impossibile tradurre gli imputati
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STORIA Torino: molti processi sospesi perché è impossibile tradurre gli imputati 14/04/1969 

Non sono nemmeno attuabili le scarcerazioni - Le persone arrestate in questi giorni vengono trattenute nelle camere di sicurezza in questura o smistate fuori Torino.

La sommossa delle « Nuove» ha provocato un notevole intoppo nell'amministrazione della Giustizia penale. In ogni sezione del tribunale e della Corte d'Appello i procedimenti contro i detenuti non si sono potuti svolgere per l'assenza degli imputati che non è stato possibile tradurre dal carcere. Non è stato possibile nemmeno concedere le libertà provvisorie agli arrestati che ne hanno diritto, ma che devono ancora essere interrogati.

La distruzione dei documenti all'ufficio matricola renderà difficoltoso lo stabilire quando i detenuti devono essere scarcerati per espiazione di pena. Il procuratore della Repubblica aggiunto dott. Toninelli ci ha detto: « Il procuratore capo dott. Le Marca, che in questo momento si trova dentro il carcere per controllare la situazione, mi ha incaricato di prendere disposizioni per risolvere i casi urgenti.

Se è vero che nessuno può uscire dalle "Nuove", nessuno vi può entrare. I ladri, o responsabili di altri reati, arrestati ieri ed oggi verranno trattenuti più a lungo nelle camere di sicurezza della questura, dei commissariati e delle stazioni dei carabinieri. Quindi saranno rinchiusi nelle carceri mandamentali di Moncalleri, Chieri, Ciriè, Chivasso. Per i casi più gravi, serviranno le case penali di Saluzzo e Fossano ».

Il giudice di sorveglianza dott. Franco ha precisato: « Il mio incarico ha valore finché la situazione è tranquilla. Sono stato sabato alle carceri e mi era sembrato che si potesse avere il controllo dei detenuti. Poi la situazione è precipitata ed allora la competenza è passata alla Procura della Repubblica ed alla polizia, per ragioni di sicurezza. « Allo stato attuale le prigioni di Torino, eccetto il braccio che ospita le donne, devono essere sgomberate al più presto. Tutte le celle hanno le serrature rotte, i cancelli sono stati scardinati e divelti, i servizi delle cucine sono distrutti. Per riparare tutto occorreranno molti mesi e decine di milioni. Sono 1006 i detenuti che devono essere ospitati da altre carceri, e lo sfollamento verrà completato nel giro di una settimana.

La Stampa, 14 aprile 1969

Anche ieri rivolta alle Nuove. Tutte le celle sono devastate


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