Tra le richieste: riforma dei codici, giustizia più rapida, diritto a riunirsi in assemblea, possibilità di periodici rapporti sessuali, abolizione della censura. Da tre giorni è in corso, fra i detenuti delle « Nuove », uno sciopero della fame. E' stato proclamato domenica mattina, dopo « l'aria», e dopo che un centinaio di carcerati si sono rifiutati di rientrare nelle celle, tentando di occupare il secondo braccio. Sono subito intervenuti gli agenti di custodia che hanno ripristinato l'ordine.
Ma la protesta si è estesa agli altri bracci ed una delegazione ha parlato con il direttore dott. De Mari per illustrargli i motivi dell'agitazione. Le richieste sono Quelle che, essendo state respinte, provocarono i disordini del '70 e del '72. Prima dì tutte la riforma dei codici, in modo da ottenere una giustizia rapida, il diritto di riunirsi in assemblea nell'interno della prigione, la possibilità di periodici rapporti sessuali e l'abolizione della censura sulla corrispondenza.
Tra le istanze c'è anche la costituzione di un comitato di carcerati antifascisti che abbia l'incarico di « epurare i magistrati fascisti ». I detenuti hanno incominciato a rifiutare il « rancio » fornito dall'amministrazione da domenica. Poi non hanno neppure accettato i pacchi portati dai familiari. I più accesi hanno diramato disposizioni affinché tutti si rifiutassero di presentarsi alle udienze ma il fronte dell'agitazione sta cedendo. Stamane i detenuti accompagnati dai carabinieri si sono recati al Palazzo di Giustizia sul cellulare per subire i processi che si sono svolti regolarmente. A loro detta, sia loro che la maggior parte dei loro compagni hanno ripreso a mangiare.
Per timore che l'agitazione possa trasformarsi in una sommossa come quella che provocò mezzo miliardo di danni e la conseguente limitazione dei posti alle « Nuove » il direttore ha chiesto al ministero di Grazia e Giustizia l'invio di un forte numero di allievi agenti, in rinforzo a quelli che prestano servizio normale. Da Roma sono giunti stamane due ispettori che hanno visitato le celle ed i servizi. Il procuratore della Repubblica aggiunto dottor Rosso segue costantemente dall'ufficio la situazione delle tt Nuove » mantenendosi in costante contatto con il direttore.
Fino a questo momento nessun magistrato è andato a parlare con i detenuti. Il Ministero ha assicurato che prenderà in esame la richiesta della riforma dei codici il cui studio è già in corso, ma l'approvazione è compito soprattutto delle Camere, Le altre richieste sono invece state dichiarate improponibili. E' corsa voce che fra i detenuti circoli clandestinamente un libro intitolato « Liberare tutti », in cui vengono elencate le richieste rivoluzionarie che i detenuti devono presentare alle direzioni, i sistemi di lotta da adottare e l'organizzazione delle ribellioni.
La Stampa 11 aprile 1973