Dopo giorni di pressoché totale silenzio da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, è apparsa oggi una dichiarazione del Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi che ha anche la delega al Corpo di Polizia Penitenziaria, intervistato da La Notizia e ripresa da diritto.news.
L’opinione del sottosegretario Vittorio Ferraresi sull’adozione di amnistia e indulto
Secondo il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, indulto e amnistia non portano da nessuna parte, ciò che è davvero utile è investire nel sistema penitenziario. Ferraresi illustra la situazione nelle carceri italiane: “Al momento, dopo le proteste e le rivolte, la situazione è rientrata in praticamente tutti gli istituti ed è sotto controllo, grazie soprattutto alla Polizia Penitenziaria e a tutti gli appartenenti dell’Amministrazione penitenziaria, alle forze dell’ordine e alla magistratura”.
Su una possibile connessione tra sovraffollamento carcerario e le rivolte di questi giorni il sottosegretario si è così espresso: “Si tratta di un problema atavico che deriva da decenni di incuria in termini di edilizia penitenziaria, di assunzione del personale e di politiche rieducative. Noi siamo intervenuti subito su questi tre punti, ma la situazione che ci siamo trovati davanti non è buona. Tuttavia non credo che queste rivolte siano dovute al solo problema del sovraffollamento”.
Sulla possibilità di adottare amnistia e indulto per risolvere il problema il sottosegretario ha spiegato i motivi della sua contrarietà: “Indulto e amnistia non portano da nessuna parte. Bisogna migliorare le condizioni di vita all’interno degli istituti, avere più posti detentivi, potenziare la possibilità di lavorare all’interno e all’esterno dei penitenziari e assumere agenti di Polizia Penitenziaria. Al momento abbiamo già finanziati e in parte assunto più di 2.500 agenti e presto ne arriveranno altri, oltre a più di 200 milioni di euro investiti per l’edilizia penitenziaria”.