Un team di esperti della sottocommissione dell'Onu per la Prevenzione della tortura ha preparato un rapporto su come il governo di Jair Bolsonaro abbia smantellato le strutture per ispezionare le carceri e denunciarne la violenza.
Le Nazioni Unite ritengono che il Brasile non abbia rispettato i propri impegni nella lotta contro la tortura, soprattutto nelle carceri "sovraffollate" in cui si verificano "morti violente e sommosse".
Il documento, pubblicato oggi presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra, esprime la "preoccupazione" per lo smembramento del Meccanismo nazionale per la lotta e la prevenzione della tortura (Mncpt) composto da specialisti autorizzati a entrare nelle carceri, intervistare i reclusi e ottenere documentazioni.
Le autorità brasiliane hanno "indebolito" il Mncpt con il decreto 9.831, sostiene l'Onu, secondo cui il Brasile ha bisogno di un Mncpt "robusto" per dare risposte alla sua realtà carceraria, in cui esiste un "gran numero di persone private della libertà in condizioni precarie in carceri sovraffollate dove si verificano morti violente, sommosse", oltre a un "numero significativo di denunce di tortura e maltrattamenti".
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