Il caso Bonafede, col suo pervicace attaccamento alla poltrona, si aggrava.
Dopo aver consegnato il Ministero alla banda Palamara ed aver quasi perso la poltrona per la scarcerazione di 500 mafiosi, il ministro Bonafede affida il Ministero della giustizia nelle mani di uomini fidati del Pd.
Il primo è Petralia, già noto negli anni passati per aver fatto parte del CSM controllato da Palamara ed in particolare, della Commissione per i procedimenti disciplinari che decapitò la Procura di Salerno e tolse le indagini Whynot e Poseidon al giudice De Magistris. Il primo atto di Petralia sarebbe stata una circolare volta ad impedire la decadenza dei procedimenti disciplinari nei confronti dei membri della Polizia Penitenziaria. Atto quest'ultimo doveroso, se non fosse che i procedimenti disciplinari nei confronti dei detenuti che hanno preso parte alla rivolta che ha causato 14 vittime e decine di milioni di danni, sarebbero stati fatti prescrivere oppure nemmeno mai iniziati.
L'altro esponente che sarebbe notoriamente vicino al Pd è il nuovo capo di Gabinetto. Quest'ultimo era già il Capo di Gabinetto del ministro Orlando nella scorsa legislatura.
Inoltre non tutti gli uomini della banda Palamara sono stati mandati via.
L'ineffabile Pucci, che proveniendo da Potenza, portò al Ministero Basentini è ancora al suo posto indifferente allo sbando in cui si è ritrovato il Ministero, mentre uno dei "dimessi" sarebbe invece regolarmente al suo posto "in attesa di sostituzione.
Si tratta di una situazione che ratifica e prosegue il tradimento perpetrato nei confronti dei cittadini che avevano votato il Movimento nel 2018.
Senza vergogna!
IL CASO BONAFEDE - DALLA BANDA PALAMARA AL PD Il caso Bonafede, col suo pervicace attaccamento alla poltrona, si...
Pubblicato da Mario Michele Giarrusso
Delmastro (Fdi): "Bonafede revochi incarico al capo del DAP Bernardo Petralia"
Capo DAP Petralia: sarò sempre attento alle istanze di Antigone, ne sarò interprete e attuatore