"Nel pomeriggio di ieri, giovedi' 18 giugno, si è svolta l'audizione del magistrato antimafia e consigliere del Csm Nino Di Matteo in commissione parlamentare Antimafia, dopo le sue dure accuse in tv al ministro della Giustizia Bonafede in merito alla nomina di capo del Dap e gestione delle carceri.
Si è trattato di un appuntamento molto atteso, anche per la grande importanza istituzionale della sede, la commissione bicamerale del Parlamento dedicata al contrasto alle mafie. L'audizione ha avuto ampia eco sui giornali di oggi e nei telegiornali di ieri sera, come era inevitabile vista la rilevanza della notizia, ma è stata completamente ignorata dalle edizioni di prima serata del Tg1 (ore 20) e del Tg3 (ore 19).
Difficile che si sia trattato di una svista, poiché i primi lanci di agenzia dall'audizione sono usciti intorno alle 15.30, quindi ben prima della messa in onda dei tg, e sono poi uscite decine di altre agenzie".
E' quanto scrive il deputato di ItaliaViva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in una lettera inviata al presidente dell'Agcom Angelo Marcello Cardani e ai commissari Antonio Martusciello, Mario Morcellini, Antonio Nicita, Francesco Posteraro. "Viene da chiedersi, allora, se un telegiornale del servizio pubblico - prosegue Anzaldi nella lettera - possa permettersi di omettere totalmente un evento di tale rilievo istituzionale e giornalistico, se scegliere di non riportare tale notizia possa davvero rientrare nell'autonomia giornalistica o se invece non configuri altro.
Il Contratto di Servizio prevede completezza e correttezza dell'informazione, a maggior ragione quando si tratta di eventi di alto valore istituzionale come un'audizione in commissione bicamerale Antimafia. In questo caso è stato rispettato? Vi chiedo di valutare se non sia opportuno un approfondimento di questo episodio".