''Si rimane impietriti di fronte ad alcuni provvedimenti. Vengono in mente i termini più orrendi nel commentare quello che sta accadendo in questo momento in Italia. Come purtroppo sempre accade nei momenti di dolore, c'è chi addolorato non è, e che invece ragiona molto bene riuscendo a produrre provvedimenti che creano danni ancor peggiori del Covid19. In nome di ideologie e soprattutto con vergognosa astuzia, si sta facendo entrare dalla finestra quello che dalla porta non è riuscito''. Così Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia evidenzia il suo dissenso davanti al rischio della scarcerazione di boss mafiosi siciliani o calabresi.
''Si tratta di un vero e proprio indulto - continua Paoloni - celato dietro l'emergenza coronavirus e può portare alla scarcerazione nelle prossime ore di alcuni boss mafiosi sottoposti a regime di 41bis. Vari fattori stanno contribuendo in modi diversi a questo pagina vergognosa che rende inutili le morti di magistrati, uomini e donne delle forze dell'ordine, giornalisti, preti di parrocchia, rappresentanti delle istituzioni o semplici cittadini amanti della legalità. Il fattore scatenante è stata una circolare del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria; ed un Ministro di Giustizia che non ha immediatamente avocato a se la questione, di fatto avvallandola. Ed in fine infine il magistrato che deve dare applicazione alla disposizione''.
''Ora si rischia la scarcerazione di persone come Bonura, Iannazzo, Leoluca Bagarella, Pippo Calò e Nitto Santapaola è roba da far rabbrividire al solo pensiero di quanti uomini valorosi di questo stato hanno rischiato la vita, hanno esposto se stessi e le loro famiglie per assicurare alla giustizia questi boss senza scrupoli. Tanti sono purtroppo morti per arrivare al loro arresto. - prosegue ancora Paoloni - Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Boris Giuliano, Piersanti Mattarella, Peppino Impastato, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Beppe Montana, Nini Cassarà, Don Puglisi solo per citare alcuni dei più noti. Hanno sacrificato il loro bene più prezioso, la vita, per pulire il nostro Paese da questa feccia che adesso tornerà in mezzo a noi. Addirittura si potrebbe correre il rischio di ricostituire la vecchia cupola mafiosa''.
''Allora ci chiediamo perché scrivere quella circolare - conclude Paoloni - uno scritto che rappresenta la password che dà la stura a questa vergognosa situazione. E perché il Ministro di Giustizia ancora in queste ore, visto i poteri a lui demandati, non blocca questa vergognosa falla. Lo si deve fare per rispetto di chi ha rischiato la vita per arrestarli, lo si deve a chi la vita l'ha persa, lo si deve ai loro famigliari, lo si deve a tutto il nostro paese, lo si deve a chi crede nella legalità e a tutti quelli che credono ancora che esista una giustizia. Si è impietriti di fronte alla vergogna e alla semplicità con cui decenni di sacrifici, stiano per essere buttati al vento. Se quello che non avremmo mai pensato potesse accadere si realizzerà, qualcuno dovrà assumersene la responsabilità davanti al paese e sarebbe una vergogna!''.
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