Un’ora di inferno. Per fermare la rivolta è stato necessario l’arrivo di un centinaio tra militari e poliziotti che, in tenuta antisommossa, hanno riportato la calma. Fuori controllo un folto gruppo detenuti, almeno un centinaio, che hanno dato vita ad una protesta clamorosa tra minacce, botte, lanci di oggetti e il sequestro di un agente che, fortunatamente, ha trovato rifugio in un gabbiotto.
Il direttore Gianfranco Marcello ha subito isolato il nuovo padiglione. Con grande impegno e tecnica di mediazione è stata superata la criticità del sequestro dell’agente. Si tratta della seconda protesta, rivolta in poco meno di 24 ore.
“Chiediamo un incontro urgente al ministro della Giustizia”, si legge nel comunicato delle segreterie regionali di tutte le sigle sindacali della Polizia Penitenziaria (Osapp, Uilpa, Sinappe, FNS Cisl, Uspp e Cgil Funzione Pubblica).
“A questo punto ci auguriamo che l’amministrazione centrale possa azzerare i vertici regionali e locali che hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza, soprattutto ad Ariano”, incalza l’Osapp.
L’Osapp parla di situazione nel penitenziario arianese ormai insostenibile, “se si aggiunge che ieri sera sono stati picchiati dai detenuti un ispettore e un agente della Polizia Penitenziaria”, precisa Giuseppe Iovine responsabile proviciale del sindacato della Polizia Penitenziaria.
Il Segretario Regionale Vincenzo Palmieri ed il Dirigente Nazionale Maurizio Russo esprimono solidarietà ai colleghi coinvolti e a quelli “che quotidianamente sono vittime di violenza di una parte della popolazione detenuta che non ha più alcuna remora a scagliarsi contro chi rappresenta e serve lo Stato. I nostri eroi silenziosi umiliati, offesi ed aggrediti dai detenuti sono abbandonati da uno Stato che resta in silenzio”.
L’Osapp denuncia una situazione al collasso. “Mancano gli standard minimi di sicurezza, c’è carenza cronica di personale con un solo agente per controllare 80 detenuti. In più turni massacranti, senza riposi settimanali. Il personale è allo sbando, totalmente abbandonato a se stesso. Non a caso caso abbiamo aperto un ufficio sindacale proprio ad Avellino per dare aiuto , sostegno e supporto ai colleghi che operano nei penitenziari di Avellino e della provincia. Si confida in un intervento urgente ed improcrastinabile delle Istituzioni tutte affinché siano adottati provvedimenti di tutela per i colleghi e di sicurezza per le strutture carcerarie, di fare provvedimenti urgenti atti a garantire la sicurezza degli agenti e soprattutto urgono nuove ed urgenti assunzioni."
irpinianews.it