Sarà interrogato dal giudice istruttore - Potrebbe essere accusato di concorso in lesioni.
Si profila l'eventualità che nell'inchiesta per gli incidenti avvenuti nel carcere di Rebibbia nell'estate dello scorso anno rimanga coinvolto, in un certo senso, anche il direttore generale degli istituti di pena del ministero della Giustizia. Il pubblico ministero, Antonio Furino, ha chiesto al giudice istruttore. Renato Squillante, che sia interrogato anche il dottor Pietro Manca come testimone, avvertendolo però che potrebbe essere incriminato per abuso di atti d'ufficio e concorso in lesioni.
Nel luglio dell'anno scorso, nel carcere di Rebibbia scoppiò una rivolta, e dal ministero arrivò l'ordine che la maggioranza dei detenuti più violenti venisse immediatamente trasferita. Durante l'operazione di trasferimento scoppiarono gravissimi incidenti fra agenti di custodia e detenuti. Qualche giorno dopo numerosi reclusi presentarono denuncia e accusarono gli agenti di averli picchiati selvaggiamente; a loro volta, gli agenti reagirono accusando i detenuti di essersi difesi con violenza all'ordine di trasferimento.
L'indagine è durata oltre un anno, ma è ancora lontano il momento della conclusione. Sinora sono stati interrogati, come indiziati di reato, l'ex direttore di Rebibbia Giuseppe Castellano, l'ex direttore di Regina Coeli Filippo Vastola, l'ispettore generale del ministero delia Giustizia Marcello Buonamano.
Il magistrato ha profilato l'ipotesi secondo cui potrebbero essere incriminati per il reato di calunnia, perché avrebbero sostenuto che erano stati i detenuti ad aggredire gli agenti e non il contrario. Ora il pubblico ministero ha chiesto che sia interrogato, come testimone, il direttore generale degli istituti di prevenzione, Pietro Manca, che tra venticinque giorni lascia l'incarico per avere raggiunto i limiti d'età. Il giudice istruttore si è riservato di decidere.
La Stampa 23 settembre 1973