Resta alta l'attenzione nel carcere di Salerno-Fuorni "Antonio Caputo" dopo la rivolta avvenuta sabato e che ha tenuto impegnate le forze dell'ordine per circa sette ore. Gli agenti della Polizia Penitenziaria, guidati dal commissario Gianluigi Lancellotta, sono a lavoro per ricostruire quanto accaduto.
Nel frattempo nel penitenziario salernitano è partita la conta dei danni che, da una prima stima, si aggirerebbe intorno a centinaia di migliaia di euro. La prima sezione, al secondo piano, è stata letteralmente devastata durante la rivolta: sono state distrutte le postazioni degli agenti, la linea telefonica e il sistema di videosorveglianza, mentre le inferriate che erano state danneggiate sono state saldate.
Durante la rivolta, inoltre, una parte dei detenuti aveva sfondato alcuni finestroni ed era salita sul tetto. La situazione, dunque, come nel resto delle carceri italiane, resta molto calda dopo lo stop ai colloqui disposto per l'allerta Coronavirus. Decisione contro cui, anche questa mattina, hanno protestato alcuni familiari che si sono radunati dinanzi al penitenziario di Salerno.
All'interno, invece, la situazione è rimasta sotto controllo: soltanto nella prima sezione si è registrata una protesta sonora ma pacifica da parte dei detenuti che contestavano l'inasprimento del regime - chiuso a tempo indeterminato - dopo i disordini avvenuti sabato.
Rivolta nel carcere di Fuorni: detenuti protestano contro decisioni del Governo sul Coronavirus