Giornata difficile tra le mura di San Vittore "Francesco Di Cataldo" con l'emergenza coronavirus che scatena la rabbia dei detenuti insofferenti verso le misure restrittive, come il divieto di colloqui, necessarie per evitare il rischio contagio.
Come poche ore prima a Pavia, in mattinata nel carcere in pieno centro a Milano la protesta arriva fin sul tetto al grido di 'Libertà' mista alle urla 'Vergogna' ma ha anche l'odore acre di alcuni oggetti dati alle fiamme nelle celle del quinto braccio.
Ci vogliono ore perché sotto lo sguardo della Polizia Penitenziaria, la presenza del pm Alberto Nobili e del questore Sergio Bracco la situazione torni alla normalità.
L'ambulatorio del quarto raggio e devastato, "ci sono due reparti distrutti, ora di contano i danni", racconta chi ha guardato la rivolta molto da vicino.