Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-00513
presentata da
MASSIMO MALLEGNI
martedì 11 settembre 2018, seduta n.034
MALLEGNI, FLORIS - Al Ministro della giustizia - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
nei giorni scorsi, il carcere di Sanremo (Imperia) è stato teatro di scontri tra un gruppo di detenuti stranieri e l'unico agente della Polizia Penitenziaria presente, a seguito del rifiuto dei primi a rientrare nelle proprie celle, al termine delle attività ricreative;
le ripetute minacce nei confronti dell'agente hanno reso necessario l'intervento di altri agenti e la messa in sicurezza degli altri detenuti che non partecipavano alla protesta;
il Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE) ha lanciato ripetuti allarmi, ribadendo di non riuscire più a garantire l'incolumità degli utenti e ad adempiere alle prescrizioni stabilite dalla Costituzione, considerato che il personale è sottoposto a un forte disagio lavorativo causato dal dover fronteggiare innumerevoli eventi critici e sempre più frequenti episodi di aggressione;
sempre di recente, a distanza di pochi giorni da un'apposita nota di allarme inoltrata al Provveditorato regionale della Sardegna sulla pericolosità di alcuni detenuti presenti nella casa circondariale di Cagliari-Uta, si sarebbe verificata un'aggressione nei confronti di agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nello stesso istituto penitenziario;
un detenuto, destinatario di numerosi rapporti disciplinari, appena uscito dall'infermeria per essere accompagnato all'isolamento, si sarebbe scagliato con delle lamette contro i poliziotti in segno di protesta per il provvedimento adottato nei suoi confronti e solo l'immediato intervento degli agenti ha evitato conseguenze disastrose;
come denunciato dal segretario regionale per la Sardegna del SAPPE, i penitenziari sardi stanno diventando il luogo di accoglienza di numerosi detenuti stranieri, provenienti dalle carceri della penisola, di difficile gestione e con diversi provvedimenti disciplinari a carico, che necessitano di un controllo costante dei poliziotti che attualmente continuano ad essere insufficienti, specialmente nel ruolo dei sovrintendenti e degli ispettori, la cui carenza si aggira intorno al 70 per cento dell'organico ministeriale previsto;
un'ulteriore situazione di caos si è verificata in due carceri della Toscana, entrambe denunciate dal segretario generale del SAPPE: nel carcere di Lucca, il 22 agosto, un detenuto di nazionalità rumena, non nuovo ad episodi del genere, avrebbe aggredito un poliziotto, sferrandogli una gomitata in pieno volto. Ad aggravare ulteriormente l'episodio il fatto che si sarebbe trattato di una vera e propria ritorsione ai danni del poliziotto, responsabile, secondo il detenuto, di un provvedimento disciplinare emesso a suo carico; nel carcere di Prato, il 2 settembre, un detenuto di origini sudamericane avrebbe aggredito con violenza 4 agenti della Polizia Penitenziaria e lo avrebbe fatto a più riprese. Il tutto sarebbe scaturito da una lotta tra gang rivali all'interno del penitenziario;
a prescindere dalle cause, ancora una volta si assiste a gravi episodi che evidenziano la mancanza di sicurezza nelle carceri italiane, dovuta al sovraffollamento e alla carenza di organico,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza degli episodi citati;
se ritenga di disporre con urgenza un'ispezione nelle case circondariali menzionate, al fine di accertare le condizioni di sicurezza degli agenti di polizia, sempre più spesso vittime di aggressioni e maltrattamenti;
quali misure intenda adottare per conseguire in breve termine apprezzabili effetti di sicurezza in tutti gli istituti penitenziari italiani e per aumentare l'organico della Polizia Penitenziaria con priorità per quelli che registrano maggiori problemi gestionali.
(4-00513)