Il testo di riordino dei ruoli delle Forze di polizia " è un intervento volto a valorizzare le carriere e la professionalità dei funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria e a tenere ferma la funzione del dirigente penitenziario, lasciando inalterata la sua posizione di primazia nell'istituto".
Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in audizione davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Difesa della Camera. L'obiettivo dell'intervento normativo è di "consentire a tutti gli appartenenti al Corpo di compiere finalmente un sostanziale e decisivo salto di qualità, atteso da tempo", perseguendo "un effettivo ampliamento dell'orizzonte di crescita professionale", ha affermato il Guardasigilli, osservando che per la prima volta viene dato espresso riconoscimento normativo alla "possibilità che unità di Polizia Penitenziaria vengano dislocate presso gli uffici giudiziari, così come gia' stabilmente avviene per le altre forze di polizia".
Il rapporto di collaborazione "sarà circoscritto - ha aggiunto - alle sole categorie di uffici giudiziari il cui ruolo risulti funzionalmente omogeneo rispetto alle competenze della Polizia Penitenziaria, ossia i tribunali e gli uffici di sorveglianza, nonché le procure distrettuali per le loro attribuzioni in materia di esecuzione"