Da qualche giorno circolano in città, all’università statale, affissi su pali e muri in piazza Pompeo Castelli, zona Mac Mahon, e a Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d’Italia, alle porte di Milano. Sono manifesti e volantini di solidarietà con le Brigate Rosse, firmati dal Collettivo contro la repressione per il soccorso rosso internazionale e dai Proletari Torinesi per un soccorso rosso internazionale: gruppi formati da ex Br, attivisti di estrema sinistra, vecchie conoscenze della Digos della Questura di Milano, e non solo, che sta monitorando la situazione.
Il fatto è stato reso noto dal sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano, di Forza Italia, che ha condannato gli autori dei volantini: «Sono spuntati numerosi volantini in cui si esprime solidarietà ad assassini delle Brigate Rosse - ha denunciato -, in particolare a Nadia Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma, protagonisti degli omicidi dei giuslavoristi Marco Biagi e Massimo D’Antona e dell’agente di polizia ferroviaria Emanuele Petri. I toni di sostegno e vicinanza sono deliranti ma non vanno comunque sottovalutati, soprattutto in una città che purtroppo ha vissuto episodi drammatici per colpa delle Brigate Rosse».
In realtà si tratta di affissioni che preparano la manifestazione che si terrà a L’Aquila, in occasione di un’udienza del 28 settembre del processo a Nadia Lioce, avviato a causa delle proteste che la brigatista ha praticato in carcere contro il regime del 41 bis.
La manifestazione, in ogni caso, non desta grandi preoccupazioni da parte delle forze dell’ordine. Fonti della Questura spiegano che ce ne sono già state in passato di questo tipo a L’Aquila, e in genere hanno raccolto qualche centinaio di persone.
lastampa.it