Proteste in altre case di pena: Padova, Reggio Emilia, Firenze, Bari, Ivrea
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STORIA Proteste in altre case di pena: Padova, Reggio Emilia, Firenze, Bari, Ivrea 16/04/1969 

Padova, 15 aprile. I duecentocinquanta detenuti delle carceri di piazza Castello di Padova hanno attuato oggi uno sciopero di solidarietà con i loro « colleghi » di Milano, Torino e Genova. La manifestazione si è svolta nel pieno rispetto del regolamento (i detenuti si sono limitati ad astenersi dal lavoro) ed è stata caratterizzata dall'ordine più completo. Nel pomeriggio, il procuratore della Repubblica, dott. Aldo Fais, si è incontrato con i carcerati, i quali gli hanno rinnovato le loro richieste: riforma aei codici e revisione dell'ordinamento delle case di reclusione. I detenuti, in particolare, hanno chiesto di potere usufruire di licenze-premio.

Reggio Emilia, 15 aprile. Duecento fra carabinieri ed agenti hanno circondato stamane il carcere di S. Tomaso, dove 37 dei sessantaquattro detenuti si erano rifiutati, al termine della passeggiata nel cortile, di rientrare nelle celle. Il magistrato ed il questore, portatisi nell'interno del carcere, hanno avuto un colloquio con i detenuti. Uno di essi ha consegnato al Procuratore una petizione nella quale, tra l'altro, si chiede la riforma dei codici penale e di procedura, e quella dei regolamenti di prevenzione e pena. Dopo il colloquio, la situazione è ritornata normale con il rientro di tutti i carcerati nelle celle.

Firenze, 15 aprile. Una cinquantina di detenuti del carcere giudiziario maschile « Le Murate », in via Ghibellina a Firenze, al termine della consueta ora d'aria si sono rifiutati di tornare nelle rispettive celle. Al procuratore generale dottor Calamari, subito intervenuto, hanno prospettato la necessità, di una urgente riforma dei codici penali ed hanno chiesto alcuni miglioramenti in ordine al trattamento carcerario quali ad esempio più tempo da trascorrere all'aria, migliora menti del vitto, aumento del la corrispondenza con i familiari e miglioramenti edilizi.

Bari, 15 aprile. Un gruppo dei 560 detenuti ospiti delle carceri locali hanno inscenato una violenta manifestazione di protesta. Poco dopo la « passeggiata » pomeridiana, alcuni carcerati hanno sfondato i tetti e, raggiunta la cupola dell'edificio centrale, hanno cominciato a lanciare tegole sulle strade sottostanti. Il servizio di vigilanza è stato immediatamente rinforzato con un contingente di carabinieri e con reparti di guardie di pubblica sicurezza. Una squadra di vigili dei fuoco è riuscita ad entrare dalla parte posteriore dell'istituto di pena ed a domare le fiamme nel laboratorio di falegnameria e nella sartoria appiccate dai dimostranti.

Ivrea, 15 aprile. Protesta anche nel carcere di Ivrea. Oggi pomeriggio 51 degli 89 detenuti maschi, dopo la passeggiata nel cortile si sono rifiutati di rientrare nelle celle malgrado gli inviti del personale di sorveglianza. I reclusi si sono seduti a terra iniziando in questo modo la loro protesta per ottenere una sollecita riforma dei codici. Stasera la situazione sembra calma. Secondo quanto si è appreso, non vi sarebbero stati gesti di violenza. Tutto attorno al vecchio Castello delle Quattro Torri, che ospita le carceri, v'è silenzio. All'interno le guardie hanno provveduto ad installare alcuni riflettori nel cortile per controllare i detenuti che continuano la loro protesta. i Non appena vista la piega presa dagli avvenimenti il comandante del carcere, maresciallo Chessa, ha informato il Procuratore della Repubblica dott. Baldassarre Lombardi. Il magistrato ha avuto un colloquio con i reclusi ma senza riuscire a convincerli a rientrare nelle celle. Il dottor Lombardi ha ricordato ai detenuti che la loro protesta era ormai sorpassata dagli avvenimenti di Torino, Milano e Genova e che le richieste avanzate dai carcerati sono di pubblico dominio. Il gruppo, non soddisfatto, ha preferito restare nel cortile. Nel braccio femminile, a quanto risulta, la situazione è calma, mentre gli altri reclusi che non hanno aderito alla protesta sono rinchiusi nelle loro celle.

La Stampa, 16 aprile 1969


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