Le sigle sindacali Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Fns Cisl, Uspp e Fp Cgil, firmatarie di questo documento, stante la gravissima situazione che sta perdurando nell’istituto di Viterbo, manifestano contro il muro di fango che ad arte stanno erigendo e a favore della verità che deve essere portata alla luce. Speriamo nella velocità delle indagini così da poter rivendicare la rettitudine di un corpo di polizia sano e ligio al proprio dovere. Certo è che se ci sarà chi ha sbagliato è giusto che debba pagare, come dovranno pagare tutti quelli che hanno voluto far passare per marcio un intero reparto, un intero sistema. Noi siamo fermamente convinti nell’assoluta correttezza di tutto il personale del reparto della Polizia Penitenziaria di Viterbo.
In tutto questo denunciano: la cronica carenza di personale che in tutti i settori dell’istituto sta comportando abnormi carichi di lavoro a tutto il personale che deve sopportare turni stressanti anche di 12 ore continuative, aumentati ancor di più da continue assegnazioni di detenuti anche con sorveglianza a vista. Non è un caso l’arrivo nei giorni scorsi di 88 detenuti dall’istituto di Cassino, al quale naturalmente non ha fatto seguito una naturale assegnazione anche temporanea di personale di Polizia Penitenziaria.
L’incessante trasferimento nella struttura di Viterbo di detenuti con gravi patologie psichiatriche e/o trasferiti da altri istituti per ordine e sicurezza. La richiesta pervenuta dal Prap del Lazio, Abruzzo e Molise dove si chiede alla direzione di rivedere l’organizzazione del lavoro della Polizia Penitenziaria in virtù del monte ore degli straordinari 2019. Promesse fatte sia alle organizzazioni sindacali che al personale dopo la manifestazione e il successivo incontro con il prefetto di Viterbo di alcuni mesi fa, a oggi minimamente mantenute dall’amministrazione. La concessione da parte dell’amministrazione di un piano ferie estivo al ribasso rispetto a quanto concesso lo scorso anno.
Basti pensare che durante il turno tristemente noto per l’omicidio di un detenuto da parte di un compagno, erano in servizio solo due poliziotti per tutto il reparto, con ben 300 detenuti. Il capo del dipartimento, come prima cosa, ha voluto sapere di chi erano le responsabilità. Noi lo sappiamo, sono le sue e dei suoi predecessori perché a capo dell’amministrazione non hanno saputo dotare a livelli sufficienti il reparto di Viterbo (si pensi che l’istituto di Parma, gemello a Viterbo, ha oltre 40 agenti in più sulla dotazione organica). Troppo facile prendersela con un padre di famiglia lasciato da solo dallo stato. Il risultato di tale situazione è palese e sotto gli occhi di tutti, non capiamo come l’amministrazione a tutti i livelli non si renda conto che il personale di polizia è stanco e stufo di essere il bersaglio di tutti e dell’amministrazione stessa.
Visto quanto sopra, le segreterie firmatarie indicono una manifestazione per domani lunedì 15 aprile che si svolgerà dalle 9 in poi dinanzi alla prefettura di Viterbo. Il malumore e la tensione tra il personale è altissima, sono saltati tutti gli schemi tra amministrazione centrale e la Polizia Penitenziaria di Viterbo. Questo è veramente troppo.
Vogliamo un’amministrazione a tutti i livelli che tuteli la Polizia Penitenziaria. Basta con il fango addosso al corpo di Polizia Penitenziaria.
Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Fns Cisl, Uspp, Fp Cgil
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