Non prestava nemmeno servizio nel reparto dove sarebbero avvenuti i presunti peestaggi. Ha negato ogni accusa uno dei sei agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere delle Vallette messo ai domiciliari nel quadro di un'inchiesta per presunti casi di tortura ai danni di alcuni detenuti.
L'agente, 30 anni, ha risposto alle domande del gip e dei pm durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto nei giorni scorsi, spiegando di non avere mai tenuto comportamenti ingiuriosi o aggressivi a carico di nessun recluso, aggiungendo inoltre di non avere nemmeno operato nel particolare settore a contatto con la "persona offesa".
Difeso dall'avvocato Antonio Genovese, ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione a ricevere visite dai familiari.