Un detenuto sudamericano ha aggredito violentemente, e a più riprese, quattro poliziotti penitenziari: uno di loro è stato gravemente ferito alla gola con dei colpi di lametta. Lo denuncia il segretario generale dell'Osapp (Organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci. L'episodio stamani nel carcere della Dogaia di Prato.
L'agente, dice una nota, nonostante la gravità delle lesioni non sarebbe in pericolo di vita ed è attualmente ricoverato all'ospedale di Prato. Solo contusioni per gli altri tre.
Secondo quanto riferito da Leo Beducci al detenuto, in passato protagonista di altri "atti di violenza tanto da avere subito vari spostamenti in diversi istituti di pena", non sarebbe stato consentito l'accesso alla funzione religiosa per le incompatibilità con altri reclusi. Questa sarebbe la ragione della rabbia scatenata poi nei confronti dei poliziotti. Secondo l'Osapp già ieri sera si erano verificati scontri tra compagini rivali all'interno del carcere della Dogaia.
"Si tratta dell'ennesimo episodio in cui i poliziotti penitenziari devono affrontare del tutto a mani nude i soggetti più violenti", dice Beducci, mentre i detenuti «hanno spesso a disposizione un vero e proprio arsenale» come spranghe, lamette, fornellini, coperchi di scatolette e carrelli. Il segretario chiede che non vengano lasciati «inermi» gli agenti mentre altri corpi "sperimentano del tutto legittimamente Taser elettrici e spray al peperoncino", e interventi "concreti", al Capo del Dap Francesco Basentini e al Guardasigilli Alfonso Bonafede.
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