“Sono quasi 1.500 i soggetti monitorati per criminalità organizzata, terrorismo interno e internazionale dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale”. A parlare è Augusto Zaccariello, capo del NIC, il gruppo specializzato della Polizia Penitenziaria che con le sue unità, distribuite in sei nuclei regionali e in cinque interregionali, svolge attività investigativa per reati commessi in ambito penitenziario.
“Stiamo attualmente monitorando 478 detenuti per rischi connessi alla radicalizzazione violenta di matrice confessionale e al proselitismo in carcere – sottolinea Zaccariello – Di questi, 228 ad alto indice di rischio e 105 e 145, rispettivamente, a medio e basso rischio. Nei loro confronti svolgiamo ogni giorno una attenta e scrupolosa attività quotidiana di analisi a scopo principalmente preventivo”.
Che porta poi a risultati importanti come quelli del detenuto tunisino Jebali Mahmoud espulso giovedì dall’Italia.
“Tutto inizia quando il presunto jihadista viene segnalato dal Reparto di Polizia Penitenziaria di Vicenza – spiega il capo del NIC – Gli agenti comunicarono al Nucleo Investigativo Centrale che nel corso di una perquisizione ordinaria aveva reagito seccamente, affermando: ‘Quando esco vado a combattere in Siria!’. A quel punto il NIC lo ha subito inserito nel monitoraggio per rischio radicalizzazione, acquisendo ulteriori informazioni dalla Polizia Penitenziaria di Vicenza che lo sorprese a pregare unitamente ad altri detenuti in concomitanza con la notizia dell’attentato terroristico di Londra. Nel corso della detenzione ha sempre mantenuto un comportamento arrogante, riottoso e polemico nei dialoghi con il personale della Polizia Penitenziaria. La segnalazione venne condivisa nell’ambito del C.A.S.A. a cui partecipa il N.I.C. e alla fine, grazie all’ottimo lavoro dei nostri e dei colleghi delle altre forze di polizia è stato espulso a fine pena dal territorio nazionale”.
Il NIC della Polizia Penitenziaria, istituito nel 2007 nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento, nel 2018 ha svolto 163 operazioni, che hanno portato all’arresto di 29 persone e alla cattura di tutti e 4 gli evasi dagli istituti penitenziari. Ed è di ieri sera (11 gennaio ndr) la notizia di un’altra cattura “eccellente”, quella di Gianluca Dattilo evaso da Bollate il 9 gennaio (non ha fatto ritorno in carcere dopo aver lavorato all’esterno dell’istituto) e ripreso dagli uomini del NIC mentre si trovava nel retro di un Internet point. Dattilo deve scontare una pena fino al 2028 per tentato omicidio.
gnewsonline.it