La fuga di Amadou Coulibally, il 20enne del Mali evaso ieri mattina dal carcere di Cosenza si è conclusa in serata grazie all'azione sinergica delle Forze dell'Ordine, ma soprattutto con l'intervento di un drone della Polizia Municipale.
A riportarlo è la testata lacnews24.it che ha ricostruito le modalità della cattura.
Nascosto sulle sponde del Busento
Secondo una prima ricostruzione, il giovane dopo la rocambolesca fuga dal carcere di Cosenza, avrebbe raggiunto la zona della confluenza tra i fiumi Crati e Busento, dove è stato avvistato intorno a mezzogiorno. Poi sarebbe rimasto nascosto nella vegetazione fino all’imbrunire. Ma appena ha riguadagnato la strada, nella zona di Piazza Valdesi, è stato notato nei pressi della vicina Chiesa di San Domenico (e non sul ponte di Alarico com'era trapelato in un primo momento) dall’ispettore Luca Tavernise, comandante del Nucleo Decoro Urbano della polizia municipale, in appoggio ai carabinieri nelle attività di ricerca.
Per la cattura è stato impiegato anche un drone normalmente utilizzato per individuare e sanzionare gli abbandoni indiscriminati di spazzatura. In una nota della portavoce, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha dichiarato: «Le forze dell’ordine cittadine si sono prodigate in maniera sinergica nella intensiva ricerca del fuggitivo. Per conto della Polizia Municipale ha partecipato l’ispettore Luca Tavernise mettendo a disposizione la strumentazione tecnologica in dotazione al suo nucleo operativo, ovvero un drone in grado di scandagliare con sensore termico».
L’inseguimento e l’arresto
Amadou Coulibally indossava una vistosa maglia di colore giallo. Tavernise, a bordo dell’auto di servizio, ha dato l’allarme e si è messo alle costole del fuggitivo. Contestualmente, una persona di nazionalità rumena ha attirato l’attenzione degli agenti di Polizia Penitenziaria a presidio del ponte Mario Martire. Dopo una cinquantina di metri il detenuto è inciampato ed è caduto al suolo ed è stato rapidamente immobilizzato. Non ha opposto resistenza. La scena si è consumata in pieno centro, pochi minuti prima delle ore 20, davanti a numerosi testimoni. Il ragazzo è stato condotto nella vicina caserma Paolo Grippo di Piazza XX Settembre e, successivamente, tradotto in carcere, dal quale era evaso di buon mattino.
Le indagini sull’evasione
Proprio sulle circostanze dell’evasione la Procura della Repubblica di Cosenza ha aperto un fascicolo. Contrariamente a quanto si era ipotizzato in un primo momento, Coulibally è riuscito a scavalcare il muro perimetrale della casa circondariale non durante una operazione di trasferimento. Il ragazzo, infatti, era giunto nella struttura detentiva lo scorso 10 maggio, proveniente dall’istituto penitenziario di Arghillà, per scontare fino al 2023 una pena per rissa e lesioni. L’episodio si è invece consumato durante l’ora d’aria in cortile. Il ragazzo è sfuggito alla vigilanza e si è arrampicato sul lato della recinzione affacciato su Via Antonino Scopelliti, guadagnando momentaneamente la libertà.