Il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Francesco Basentini ha inviato oggi una nuova circolare per il contrasto del contagio da coronavirus nelle carceri, indirizzata ai provveditori regionali, ai direttori di istituto e ai comandanti di reparto di Polizia Penitenziaria.
La novità più importante è il sostanziale passo indietro del Capo DAP rispetto alla precedente circolare del 13 marzo scorso in cui era previsto che il personale di Polizia Penitenziaria venuto a stretto contatto con soggetti positivi al Covid-19 o ritenuti tali, dovesse comunque continuare a prestare servizio all'interno degli istituti penitenziari.
Nel secondo paragrafo della circolare infatti, è indicato che in caso di contatto diretto o indiretto con un caso di Covid-19, saranno il medico e la ASL di appartenenza a decidere quale sarà il comportamento da adottare e informeranno il direttore del dipendente. Le indicazioni dei medici "saranno tenute nella necessaria considerazione da parte dei direttori degli istituti".
Ai fini degli effetti economici e previdenziali, tali assenze saranno equiparate al servizio prestato e, nel caso dovessero compromettere attività irrinunciabili per l'ordine e la sicurezza dell'istituto, sarà compito dei provveditorati adottare interventi di supporto, concordandoli con il Dap.
Quanto ai dispositivi di protezione individuali (DPI), la circolare chiarisce che il Dipartimento intende "agevolare al massimo" la produzione di mascherine chirurgiche negli istituti penitenziari, riconvertendo le lavorazioni dei laboratori sartoriali esistenti che utilizzano il lavoro retribuito dei detenuti. Una volta in regola con i necessari requisiti richiesti dalla legge, dunque, spiega il Dap, la produzione sarà attivata e sarà stabilito un programma di distribuzione delle mascherine.
Quanto alle ulteriori misure di carattere sanitario, che si aggiungono a quelle già previste a partire dal 22 febbraio, si prevede che i detenuti già presenti in istituto, in caso di sintomatologia compatibile con il Covid-19, "saranno temporaneamente sistemati in appositi spazi di isolamento": qui saranno visitati dal medico e, se necessario, sarà eseguito il tampone. Inoltre, in caso di prescrizione del tampone da parte del medico su un detenuto che debba essere trasferito verso un altro istituto, si dovrà aspettare necessariamente l'esito negativo dell'accertamento prima di procedere alla traduzione.