“Innocent ha fatto un solo errore, dopo che aveva fatto a pezzi il corpo avrebbe dovuto mangiare i resti, così nessuno li avrebbe mai più trovati”. Gli echi delle intercettazioni dal carcere dei due presunti complici dell’assassino di Pamela Mastropietro mettono i brividi ma forse “loro” sono in tutto o in parte innocenti. Lucky e Awelima potrebbero essere scagionati con molta probabilità sia dal delitto che dallo smembramento del cadavere. Non avrebbero ucciso Pamela Mastropietro, e neppure l’avrebbero violentata. La loro posizione è la vaglio degli inquirenti e non è escluso che possano essere liberati, non subito ma al termine degli accertamenti tecnico-legali. La posizione di Innocent Oseghale, accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà, distruzione e occultamento del cadavere, resta la più compromessa. Ad Awelina Lucky, Oseghale gli avrebbe telefonato per invitarlo a stuprare una ragazzina “drogata”. E non ci sono elementi, impronte, dna, testimonianze che proverebbero la loro presenza nella casa dell’orribile delitto. Gli avvocati Gianfranco Borgani e Giuseppe Lupi, i loro difensori, hanno presentato un ricorso per ottenerne la scarcerazione. La famiglia di Pamela è contraria a un così rapido ritorno in libertà dei presunti complici. Lo zio della vittima chiede che “nessuno dei nigeriani coinvolti all’interno del caso venga scagionato. E’ impossibile che Innocent Oseghale abbia fatto tutto da solo, senza l’aiuto di due o più complici”.
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