NUORO. Agenti penitenziari sul piede di guerra a Badu e Carros. Lamentano relazioni sindacali inesistenti e un malumore crescente nei confronti di una direzione che accusano di non tutelarli nei modi opportuni, anche nelle situazioni più delicate e rischiose. Non solo anche gli organici del personale sarebbero ormai ridotti all’osso e in tanti ormai non sopporterebbero un carico di lavoro diventato pesante anche in virtù dell’apertura della nuova sezione.
Un modernissimo braccio – realizzato ex novo – dove sono arrivati nei giorni scorsi i primi 25 ospiti, ma lo spazio una volta a regime è destinato a 100 detenuti. Si tratta di affiliati alle organizzazioni criminali in parte giunti da Massama e altri istituti della penisola.
La pace sociale che andava avanti da mesi ovvero si è spezzata e quattro sigle sindacali hanno deciso di chiudere i rapporti con la direttrice Patrizia Incollu, che da poco meno di otto mesi gestisce sia il carcere nuorese, incarico che si è aggiunto alla direzione del penitenziario sassarese di Bancali. In un documento firmato da Cgil, Uilpa, Uspp e Osapp (altrettante ne sono rimaste fuori, tra queste la Cisl) si punta il dito contro l’attuale direzione a cui vengono contestate una serie di decisioni definiti lesive dei diritti dei lavoratori e sintetizzate in decina di punti nel comunicato sindacale.
La direttrice, in questi giorni in ferie, rimanda al mittente le accuse senza nascondere fastidio e amarezza per una situazione che non pensava potesse degenerare a tal punto. Anche perché il documento che annuncia la rottura delle relazioni sindacali, appare agli occhi della direttrice Incollu improvviso e con una serie di conclusioni che non condivide affatto.
«Sono sorpresa ed amareggiata. Da quando mi sono insediata ho fatto con regolarità una serie di incontri e cercato di risolvere problematiche anche datate – spiega la direttrice di Badu’ e Carros – uno sforzo il mio che è stato riconosciuto dagli stessi agenti. Veramente risulta difficile capire cosa mi si contesti, dopo che è stato anche approvato anche il piano ferie concordato con gli agenti».
Eppure per Cgil, Uilpa, Uspp e Osapp le relazioni sindacali «sono praticamente inesistenti, e da anni le decisioni e le contrattazioni non vengono rispettate dalla Direzione facendo ciò che vuole».
Nella nota viene descritto un ambiente poco sereno e agenti intimoriti e poco protetto. «Vi sono stati casi di aggressione al personale di Polizia Penitenziaria da parte di detenuti, ai quali sono state comminate sanzioni disciplinari irrisorie, e non sono stati tutelati gli operatori – si legge nella nota dove si rimarca che – Il personale attualmente presta servizio con un malumore sempre crescente, a causa dei modi di gestire di questa direzione. Inoltre a causa ordini di servizio e modi di porsi nei confronti del personale si ha paura di sbagliare ed incorrere in sanzioni disciplinari». I sindacati si chiedono inoltre come mai nella quinta sezione del penitenziario, quella recentemente inaugurata con 25 detenuti, sia stata istituita la figura dell’ispettore coordinatore, «mentre nella seconda che ha il quadruplo dei detenuti e nella terza non esiste il coordinatore».
Ora il timore concreto è che i precari equilibri possano saltare quest’estate, «dopo l’ apertura della nuova sezione fatta senza avere un numero sufficiente di agenti, è agli occhi di tutti che senza un incremento di personale non si potranno fare ferie serene», scrivono i sindacalisti sulle barricate.
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