NIC della Polizia Penitenziaria e Carabinieri arrestano quattro esponenti del clan camorristico dei La Torre a Mondragone
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ARRESTI POLIZIA PENITENZIARIA NIC della Polizia Penitenziaria e Carabinieri arrestano quattro esponenti del clan camorristico dei La Torre a Mondragone 27/04/2018 

Arrestati dal NIC della Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri di Mondragone, quattro persone del clan camorristo dei La Torre attivi nel territorio di Mondragone in provincia di Caserta. I quattro sono accusati di detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra, con l’aggravante del metodo mafioso (artt. 81 e 110 c.p., 10-12 e 14 L. 497/74, art. 7 L. 203/91).

L'ordine dei provvedimenti cautelari in carcere sono stati disposti dalla D.D.A. di Napoli, al termine di una incessante attività investigativa svolta nelle provincie di Caserta, Benevento e di Torino iniziata nel 2015 a Mondragone, vista la possibile imminente scarcerazione di Augusto LA TORRE, poi non verificatasi.

Tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché lo stretto monitoraggio in carcere di LA TORRE Augusto, già capo-clan di Mondragone tra gli anni 80 e 90, e del fratello Antonio, hanno evidenziato come i soggetti, dal Luglio 2015, detenevano illegalmente e portavano in luogo pubblico armi comuni da sparo e un’arma da guerra (pistola GLOCK, mitra da guerra, pistola cal. 38, fucile M52, pistola cal. 7.65) allo scopo di riaffermare i vecchi fasti del clan LA TORRE.

 

 

I soggetti destinatari del provvedimento sono Antonio La Torre, nato a Mondragone il 21.09.1956, e Francesco Tiberio La Torre, nato a Napoli il 02.08.1987, rispettivamente fratello e figlio del noto Augusto La Torre. Colpiti anche i pregiudicati Luigi Meandro, Nato a Napoli il 27.07.1989, e Salvatore De Crescenzo, nato a Napoli il 02.06.1977, già detenuto.

Dalle conversazioni ambientali durante i colloqui in carcere, emergeva in particolare che Augusto, il fratello Antonio e il figlio Tiberio in più occasioni parlavano della detenzione e dell’occultamento delle armi.

Nel corso dell’attività comparivano inoltre minacce di morte nei confronti del P.M. Alessandro D’Alessio, titolare dell’indagine insieme alla Dott.ssa Maria Laura Lalia Morra.

La Torre Augusto è indagato per estorsione, aggravata dal metodo mafioso, poiché, tra Marzo e Aprile 2015, con minaccia derivante dalla sua figura di capo Clan, faceva pervenire all’amministratore del condominio Pineta Prisconte di Mondragone una lettera, inviata durante la sua detenzione presso il carcere di Pescara, con cui effettuava pressioni affinché suo figlio Tiberio fosse assunto presso il citato condominio, fatto poi non verificatosi grazie alla mancata adesione della vittima.

Nello stesso periodo, Augusto La Torre, ha inviato, con le stesse modalità mafiose, una lettera al proprietario di numerose abitazioni all’interno del suddetto complesso, ove gli richiedeva la somma di euro 25.000, richiesta coraggiosamente declinata dalla parte offesa.

Gli arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Secondigliano e di Torino.

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