Cesare Battisti deve tornare in Italia!
Omicidio premeditato dell’agente di custodia Antonio Santoro (Udine, 6 giugno 1978); omicidio di Pierluigi Torregiani (Milano, 16 febbraio 1979); omicidio premeditato di Lino Sabbadin (Mestre, 16 febbraio 1979); omicidio premeditato dell’agente di polizia Andrea Campagna (Milano, 19 aprile 1979).
Questi i delitti di cui si è macchiato Cesare Battisti per cui le autorità italiane hanno chiesto l’estradizione. L’ex terrorista fugge dalla giustizia italiana ormai da quasi 40 anni.
Il Tribunale Supremo Federale del Brasile ha già concesso l’estradizione in Italia, chiedendo però di commutare la pena al massimo di trent'anni di reclusione considerato che nel loro ordinamento non esiste l’ergastolo. Istanza che è stata già accolta dal mio predecessore nell'ottobre dell’anno scorso. Come tutti sanno, fu l’ex presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, a bloccare tutto, ponendo un veto al suo rientro in Italia.
Da mesi gli uffici del ministero hanno avviato contatti con le autorità brasiliane, tenendosi pronti a un evento che avrebbe potuto cambiare le cose, come la vittoria di Jair Bolsonaro alle elezioni presidenziali. Avevamo già chiesto di rivedere la decisione di Lula e abbiamo attivato anche i canali diplomatici: seguiamo la situazione con la massima attenzione. Lo dobbiamo alle famiglie delle vittime di Battisti, lo dobbiamo anche al Paese.
Vi terrò aggiornati sullo sviluppo della vicenda.
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