Solidarietà" al pm di Napoli, oggi sostituto procuratore generale, Catello Maresca, destinatario di "gravissimi insulti e gravi minacce verbali diffuse anche via social”. E’ così che in apertura del plenum del consiglio dell’autogoverno della magistratura, il consigliere togato indipendente, Nino Di Matteo, ha espresso vicinanza da parte di tutto il Csm. Maresca, insieme al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, era finito bersaglio di minacce e insulti sui social, proprio poco dopo aver preso posizione nei confronti della nota del Dap, pubblicata il 21 marzo scorso, che di fatto ha reso possibile la scarcerazione anche di persone detenute con il massimo livello di sicurezza, se hanno patologie o età tali da essere a potenziale rischio Covid-19 all'interno degli istituti penitenziari.
“Speriamo che il virus uccida anche te” e “un altro morto in carcere (a proposito del decesso di un detenuto, ndr), te lo porti sulla coscienza” si leggono nelle chat di decine di persone. Il consigliere togato indipendente, durante la seduta del plenum, ha ricordato che Maresca è stato attaccato per aver espresso "preoccupazioni fondate sulla tenuta del sistema carcerario e sui vantaggi" che le organizzazioni criminali mirano "a ottenere dalla contingenza legata all'emergenza sanitaria" e per aver affermato che "la parola mafia sembra essere stata cancellata dal nostro ordinamento". "Sono certo - ha concluso Di Matteo - che Maresca continuerà la sua denuncia pubblica ma deve sentire la solidarietà e l'attestato di stima che merita a nome mio e del Csm”.
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