«È cominciata una guerra senza quartiere contro la criminalità organizzata non solo in Calabria ma in tutta Italia perché la 'ndrangheta è una merda, un cancro, che si è allargato a tutta l'Italia. Io però sono testone e continuerò a combatterla fino a che non avremo portato via anche le mutande a questa gente». A dirlo il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Palmi dove ha visitato un immobile confiscato alla cosca Gallico e dove sorgerà un commissariato della Polizia di Stato.
«Questa di Palmi è una delle tante situazioni paradossali che intendiamo scardinare. Il posto giusto per gli ergastolani è la galera», ha aggiunto il ministro. Nel palazzo confiscato vive ancora Lucia Morgante, di 92 anni, condannata all'ergastolo per omicidio e la cui pena è stata differita per motivi di salute. La donna è madre del boss Domenico Gallico, anche lui condannato all'ergastolo. «È secondo me incredibile che lo Stato spenda migliaia di euro per permettere a delinquenti ergastolani di venire a incontrare la loro madre altrettanto delinquente ed ergastolana», ha sottolineato Salvini riferendosi al permesso concesso a Domenico Gallico, che sta scontando sette ergastoli in un carcere sardo, di recarsi a fare visita alla madre nonostante il parere contrario della Dda di Reggio Calabria. Nel 2012, durante un interrogatorio in carcere, aggredì e ruppe il naso all'allora pm della Dda Giovanni Musarò e ferì due agenti penitenziari.