Mafia nigeriana a Palermo: sentenza di primo grado riconosce l'aggravante dell'associazione mafiosa. Primo caso in Sicilia
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MAFIA 41-BIS Mafia nigeriana a Palermo: sentenza di primo grado riconosce l'aggravante dell'associazione mafiosa. Primo caso in Sicilia 23/05/2018 

In aula c'è stata agitazione e qualche schiamazzo dentro ai gabbiotti. Gli uomini della Black Axe hanno reagito così dopo la lettura delle condanne, a pene severe, in abbreviato. Ha retto l'impianto della procura e il gup Claudia Rosini ha riconosciuto per 14 appartenenti alla Black Axe l'aggravante dell'associazione mafiosa ma anche alcune attenuanti. E' la sentenza di primo grado, la prima a Palermo, alla mafia nigeriana scoperta dalla polizia nel capoluogo siciliano nel 2016. I nigeriani sotto processo avrebbero controllato il mercato della prostituzione e lo spaccio di droga tra i loro connazionali a Palermo.

Ecco le pene, per un totale di 87 anni di carcere: Obas Alaye Samson e Yusif Ibrahim, per entrambi 14 anni, ai quali è stato contestato anche il sequestro di persona e le sevizie nei confronti di un conazionale che non riusciva a pagare una partita di droga; Aghaku Kennet Osahon 6 anni; Osagie Steve 6 anni; Collins Sylvester 6 anni; Idemudia Osayi 8 anni; Monye Lucky e Airbe Efe 4 anni, 5 mesi e 10 giorni; Osayamwen Evans 4 anni e 8 mesi; Omoregie Edith 3 anni e 4 mesi; Emetuwa Vitanus 4 anni, 8 mesi; Victor Jude 4 anni, 5 mesi e 10 giorni; Inofogha Nosa 4 anni, 5 mesi e 10 giorni.

A Austine Johnbull è stata combinata una condanna di 2 anni e 8 mesi: ha beneficiato della speciale attenuante dell'articolo 8 perché collaboratore di giustizia. Con rito ordinario sotto processo ci sono altri cinque componenti della Black Axe.

A richiedere dai 18 ai 3 anni di carcere era stato il pubblico ministero Gaspare Spedale.Il pm ha sottolineato nella sua requisitoria la violenza dell'organizzazione dall'affiliazione alla gestione degli affari. "Una organizzazione solida, verticistica e ben definita", ha detto durante la discussione durata oltre due ore. Un’associazione criminale organizzata come un vero e proprio Stato con i suoi capi, i ministri della difesa, i soldati. Nel processo sono stati fondamentali, oltre alle intercettazioni, i racconti di tre nigeriani imputati che hanno deciso di collaborare con la procura: Austine Johnbull, Osayamwen Evans e Inofogha Nosa.

palermo.repubblica.it


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