Luigi De Magistris: le parole di Baldi appartengono a quelli che i magistrati dovrebbero contrastare, quadro inquietante
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NOTIZIE Luigi De Magistris: le parole di Baldi appartengono a quelli che i magistrati dovrebbero contrastare, quadro inquietante 17/05/2020 

È un quadro "inquietante" quello emerso dalle intercettazioni di conversazioni tra Fulvio Baldi e Luca Palamara, secondo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. All'Adnkronos spiega che "è uno spaccato di una magistratura che ormai conosciamo, dove conta il tema dell'appartenenza alle correnti, anche nel linguaggio.

Quei 'nostri' è quello che alcuni di noi hanno sempre sostenuto, cioè che quando si parla di indipendenza della magistratura non si tratta solo di indipendenza dai poteri esterni, politica, lobby, finanza e affari, ma anche di indipendenza interna, al fatto che devi appartenere a una corrente per fare carriera, per salvarti dal procedimento disciplinare, per diventare procuratore. Quanto fiume melmoso giudiziario deve ancora passare per smetterla con questa vergogna?".

De Magistris cita la frase pronunciata "dall'allora presidente dell'Anm Luca Palamara, quando i magistrati di Salerno che indagavano sulle questioni di Catanzaro furono fermati dal Csm dopo che avevano accertato la totale correttezza del mio operato e che ero vittima di interferenze illecite di un sistema criminale. Palamara disse 'il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi'. Una frase, a rileggerla oggi, inquietante. Eravamo considerati un virus di fronte a un sistema, ma eravamo un virus benefico di fronte al contagio criminale. Il magistrato libero e indipendente è quello che paga un prezzo altissimo".

Facendo riferimento a una frase di Baldi, "che li piazziamo a fare i nostri?", intercettata nel corso di una conversazione risalente al 2018, de Magistris spiega: "È un linguaggio che appartiene ad altri, a quelli che i magistrati dovrebbero contrastare, non può dirlo un magistrato. È questo il virus che corrode l'indipendenza della magistratura, quel 'i nostri' significa che se appartiene a qualche congrega che poi si collega ai politici allora diventi capo di gabinetto, presidente del Tribunale, procuratore della Repubblica, ti salvi dai procedimenti disciplinari. È un sistema e alla politica conviene".

Secondo de Magistris "l'unico modo per scardinarlo è affidarti a persone totalmente autonome e indipendenti, ma non lo faranno mai. Io sono stato espulso dalla Calabria, mi hanno catapultato via per incompatibilità ambientale e quasi quasi, col senno di poi, avevano ragione. Ero incompatibile con un sistema criminale e corrotto che loro hanno difeso".

L'ex pm sostiene che "si tratta di una questione criminale gigantesca che continua e che a me fa impressione. Ne ho viste di tutti i colori ma continuo a non abituarmi. Che fiducia si può avere così? Conosco centinaia di magistrati integerrimi, vengo da una famiglia di magistrati da quattro generazioni e questo mi fa rabbia. La magistratura ha perso credibilità e non fa nulla per rimediare" sottolinea.

Adnkronos

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