Francesco Basentini nel gennaio del 2018 chattava con Luca Palamara alla vigilia della nomina del Procuratore capo di Potenza. Basentini era dispiaciuto di vedere nominare dal Csm il pm Francesco Curcio, poi nominato. Basentini chiedeva a Palamara di fare qualcosa in favore di Luigi D'Alessio, protagonista dell'indagine contro l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano.
Francesco Basentini, 55 anni, è nato a Potenza ed è sempre stato di area Unicost, la corrente centrista dei magistrati che aveva Luca Palamara come leader. Curcio, 62 anni, ha condotto indagini importanti prima contro la camorrae poi insieme a HenryJohn Woodcock con l'aggiunto Vincenzo Piscitelli, ha portato avanti indagini importanti come quelle su Finmeccanica o sulla P4.
Magistrato ingombrante e di area Magistratura democratica, avrebbe potuto fare ombra a Basentini che, non sappiamo per quale preciso motivo, si lamenta della sua nomina con Palamara. L'allora procuratore aggiunto invece aveva avuto il suo momento di gloria mediatica nel 2016 con il "petrol-gate" che aveva portato alle dimissioni di un ministro del governo Renzi: Federica Guidi, non indagata, intercettata casualmente con il compagno di allora, Gianluca Gemelli, indagato a Potenza e poi prosciolto a Roma su richiesta del pm Felici.
Basentini era allora lontano dalle prime pagine dei giornali come accadeva due anni prima quando sentiva a sommarie informazioni Maria Elena Boschi per ricostruire la storia di un emendamento. L'11gennaio del 2018 alle 11 e 30 Basentini scrive a Palamara su whatsapp: "Luca, ho saputo che oggi la Comm. proporrà Curcio. ahimè... Non si riesce a fare proprio nulla per D'Alessio?". Il magistrato preferito da Basentini in quel momento è Luigi D'Alessio, anche lui area Md, procuratore capo di Locri dal 2013. D'Alessio diverrà famoso anche lui 9 mesi dopo quando chiederà gli arresti domiciliari (poi revocati dai giudici) per il sindaco di Riace Mimmo Lucano. Quando Basentini scrive se si possa fare qualcosa per D'Alessio perché la commissione incarichi direttivi del Csm sta per proporre Curcio "ahimè" Palamara replica: "Si purtroppo è così". Palamara aggiunge "Ti devo parlare però" e Basentini prudente: "Quando vuoi, chiamami su whatsapp", non intercettabile salvo l'uso del trojan, che però sarà iniettato al cellulare di Palamara dai pm di Perugia solo un anno e mezzo dopo.
Le chat di whatsapp sono state recuperate e depositate a disposizione della Procura, del ministero e del Csm per le rispettive competenze, alla fine di maggio 2019 quando Palamara è stato indagato e perquisito.
Poi passano quattro mesi e la vita di Basentini cambia. Il M5S vince le elezioni e Bonafede lo sceglie, al posto di Antonino Di Matteo, per il Dap, incarico lasciato dopo lo scandalo delle scarcerazioni dei boss il primo maggio scorso. Basentini, come è evidente dalle chat, non è stato nominato grazie alla sua corrente o grazie a Palamara che lo scopre a cose fatte il 20 giugno 2019.
Al ministero altri potevano parlare bene di lui. In testa il vice-capo gabinetto di Bonafede: Leonardo Pucci, compagno di studi universitari di Bonafede e poi assistente del professor Giuseppe Conte a Firenze dal 2002 al 2009,giudice del lavoro a Potenza dal 2009 al 2015.Pucci però all'AdnKronos ha spiegato "Conosco Basentini ma non sono stato il suo sponsor".
La nomina non è farina del suo sacco, ma Palamara il 20 giugno 2018 si congratula: "Grande Francesco". Basentini replica: "Grazie Luca!! Spero di vederti a Roma". Ricambiato da un "Ti aspetto". Il 31 luglio si scambiano messaggi per fissare un appuntamento dopo ferragosto.
Poi il 30 ottobre Palamara scrive a Basentini: "Grande Francesco hai qualche riscontro su quella cosa? Un abbraccio". Alle21 e 30 il capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria replica: "Luca, quello non ha fatto domanda per Roma ma per Reggio Calabria". Si tratta probabilmente del trasferimento di un agente della Polizia Penitenziaria o di qualcosa di simile. Basentini scrive a Palamara: "Mi dai il numero di matricola!?". Palamara gli invia un file e scrive alle 10 di sera: "Grazie un abbraccio" con chiusura di Basentini alle 11 e mezza di notte: "Grazie Luca, ti farò sapere".
Poi non succede comunque nulla. Basentini oggi potrebbe tornare a Potenza sotto il procuratore "Curcio ahimè"? Al Fatto l'ex capo Dap spiega: "Non torno a Potenza e le dico che con Curcio, che non conoscevo prima, ci ho lavorato purtroppo solo pochi mesi imparando a conoscere un'ottima persona e un miglior magistrato". Quanto all'agente con la matricola inviata daPalamara "Non ho disposto alcun trasferimento ne avevo il potere di farlo". L'ex direttore dei penitenziari: "Poi ho lavorato con lui in Basilicata e ho scoperto un gran magistrato" E sul suo destino spiega di esserenelle mani del Csm:"Ho chiesto il rientro in ruolo il giorno delle dimissioni".Ora il Consiglio dovrà bandire una sorta di concorso virtuale, come accade quando imagistrati rientrano in ruolo per vedere dove c'è un posto alla sua altezza vacante. Potenza è piena, ahimè.
Il Fatto Quotidiano
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