Durante la detenzione in varie carceri italiane ha subito «un trattamento inumano e degradante» e per questo motivo il magistrato di sorveglianza di Cuneo Stefania Bologna ha ridotto la pena di 210 giorni a Pasquale Zagaria, fratello del boss Michele Zagaria, uno dei quattro capi della federazione mafiosa di Casal di Principe. La decisione fa tornare nuovamente d'attualità la condizione di detenzione negli istituti di pena italiani, più volte stigmatizzata dal Consiglio Europeo. Pasquale Zagaria, detto 'Bin Laden', è stato considerato dagli inquirenti la «mente economica» del clan dei Casalesi.
Nei primi anni 2000, trasferì il cuore economico del clan del cemento a Parma, rilevando la ditta quasi in disgrazia di un noto costruttore parmigiano, Aldo Bazzini, sposandone la figliastra Francesca Linetti. In questo modo riuscì ad accaparrarsi gli appalti del Ministero per le Infrastrutture che furono affidati a ditte indicate dai Casalesi.
Attualmente Pasquale Zagaria è detenuto nel carcere di Sassari. L'istanza presentata dai suoi legali riguarda i periodi di detenzione trascorsi negli istituti penitenziari di Torino, L'Aquila (dove ora si trova il fratello Michele), Spoleto, Santa Maria Capua Vetere, Tolmezzo, Napoli Poggioreale, Napoli Secondigliano, Lecce, Nuoro e Cuneo. Pasquale Zagaria è in carcere dal 28 giugno del 2007 e la sua scarcerazione è prevista, al momento, per il 2027.
Non tutti i reclami presentati da Zagaria per ciascun carcere dove è stato recluso sono stati accolti dal magistrato di sorveglianza che ha calcolato lo sconto di pena in relazione ai periodi di detenzione trascorsi a Poggioreale (17 giorni), Lecce (10 giorni), Nuoro (5 giorni). La parte più consistente, 178 giorni, di riduzione della pena, è stata calcolata per l' insufficiente riscaldamento della cella subito quand'era a Cuneo, dal 4 agosto 2010 al 23 giugno 2015, giorno in cui è stato trasferito a Sassari, dove si trova attualmente.
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