La legge sulla libertà provvisoria è definitiva Presto libertà per Valpreda?
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STORIA La legge sulla libertà provvisoria è definitiva Presto libertà per Valpreda? 15/12/1972 

Dopo il Senato, anche la Camera ha approvato le norme che consentono di mettere in libertà provvisoria l'imputato di reati per i quali è obbligatorio il mandato di cattura. Ora deciderà la magistratura di Catanzaro.

 

Valpreda e gli altri accusati della strage di piazza Fontana potranno tra breve lasciare il carcere. La legge che consente di mettere in libertà provvisoria anche gli imputati di reati per i quali il mandato di cattura è obbligatorio ha ottenuto oggi il voto definitivo della commissione Giustizia della Camera.

Spetta ora alla Magistratura di Catanzaro, cui è stato affidato il processo, prendere una decisione, una volta vagliati gli atti.

il provvedimento, con il quale vengono modificate altre importanti norme del codice di procedura penale per accelerare e semplificare i procedimenti giudiziari, entra in vigore, con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, tra qualche giorno. Alla Camera, come al Senato tredici giorni fa, il provvedimento è stato approvato a larghissima maggioranza con il voto favorevole di tutti i gruppi, eccetto quello missino. La votazione segreta, avvenuta nella commissione presieduta dall'ex ministro repubblicano Reale, e riunita in sede legislativa, ha dato come risultato 25 « si » contro 5 « no », uno in più dei quattro missini presenti.

« La legge - ha dichiarato il ministro della Giustizia Gonella, che ne è stato il promotore - non è un'improvvisazione del momento sotto la pressione di interessi particolari, ma uno stralcio di norme previste dalla riforma del codice di procedura penale che già da cinque anni è davanti alle Camere. Le innovazioni hanno il carattere della generalità e riguardano ogni detenuto, di qualsiasi colore sia. Non risolvono cioè alcun caso giudiziario, per la semplice ragione che il legislatore non può sostituirsi al magistrato, né può decidere sull'innocenza o meno di un imputato ».

Per il professor Giuseppe Sotgiu, difensore dell'anarchico accusato della strage di tre anni fa alla Banca dell'Agricoltura di Milano, la scarcerazione di Pietro Valpreda può essere, sul piano tecnico processuale, un fatto di giorni. «L'istanza difensiva di scarcerazione - ha detto il penalista non appena appresa la notizia dell'approvazione definitiva del provvedimento da parte della Camera - deve ora essere sottoposta al parere del procuratore della Repubblica di Catanzaro e quindi alla decisione della corte d'assise. Poiché si dovrà compiere una semplice deliberazione degli aspetti probatori e delle condizioni soggettive dell'imputato, la liberazione di Valpreda dovrà e potrà essere decisa prima che abbiano inizio le vacanze per le feste natalizie».

Le nuove norme sulla libertà provvisoria stabiliscono che, nel caso di reati per i quali è obbligatorio il mandato di cattura, il giudice può revocare la concessione quando sia intervenuta una sentenza di condanna in primo grado o in appello. Gli altri punti del provvedimento costituiscono anch'essi un anticipo della riforma dell'intero codice di procedura penale, già all'esame del Parlamento.

Quando la Cassazione sarà chiamata a decidere sul trasferimento d'un processo per legittima suspicione o per motivi di ordine pubblico (com'è accaduto di recente per il «caso Valpreda») dovrà scegliere una sede compresa nel distretto della stessa corte d'appello, o comunque in quello della corte d'appello più vicina.

Per evitare che l' «avviso di reato» si trasformi da strumento di difesa per l'indiziato in un mezzo capace d'intaccare fin dall'inizio di un'indagine giudiziaria la sua onorabilità, è stato stabilito di chiamarlo più genericamente «comunicazione giudiziaria». Dovrà essere inviata per posta, in busta chiusa, e dovrà contenere le norme di legge che si ritiene siano state violate e la data del fatto addebitato. Altre norme riguardano le perizie, che dovranno essere concluse entro due mesi, anziché tre (potrà essere concessa solo una proroga per altri due mesi), e il rinvio a giudizio, che avverrà d'ora in poi sulla base d'una semplice ordinanza e non di una sentenza.

La Stampa 15 dicembre 1972


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