Non ha risposto all'invito di nominarsi un difensore. Il reato di cui è incolpata punisce il pubblico ufficiale che si sia « congiunto con una persona di cui ha la custodia » con carcere fino a 5 anni - Avrebbe detto d'essersi innamorata.
Giuliana Meogrossi è introvabile. Ufficialmente abita con i suoi genitori, ma in realtà è andata ad alloggiare altrove da tempo: se i pettegolezzi hanno qualche fondamento avrebbe trovato ospitalità presso i parenti di quel Marino Vulcano, condannato a 14 anni di reclusione, per colpa del quale ha perduto la vicedirezione del carcere maschile di Rebibbia, è stata costretta a rassegnare le dimissioni dall'amministrazione penitenziaria ed ora corre il rischio di essere incriminata ed eventualmente condannata.
E' comunque certo che Giuliana Meogrossi, laureata in giurisprudenza ed assistente di criminologia allUniversità di Roma, ha ricevuto l'avviso con cui il procuratore della Repubblica l'ha avvertita che si è iniziata un'indagine e l'ha invitata a nominarsi un difensore di fiducia. Sino a questa mattina, la ex vicedi-trice di Rebibbia non ha dato alcuna risposta alla comunicazione e nessuna risposta hanno dato anche gli altri che con Giuliana Meogrossi sono rimasti coinvolti in questa vicenda: Marino Vulcano. Lucio De Lellis condannato a 24 anni per avere ucciso lo zio della moglie e un agente di custodia.
I reati per i quali si procede sono due: uno previsto dal codice postale perché so- no stati usati dai detenuti di Rebibbia gli apparecchi rice- trasmittenti e uno previsto dal codice penale che punisce il pubblico ufficiale responsabile di essersi « congiunto carnalmente con una persona di cui ha la custodia ».
Per il primo tutto si riduce ad un'ammenda massimo a sei mesi di arre-sto; per il secondo, che potrebbe coinvolgere soltanto la responsabilità della dottoressa, la legge è molto severa: da 1 a 5 anni di reclusione. Infatti — se l'episodio emerso dall'inchiesta amministrativa fosse realmente avvenuto — nulla verrebbe addebi-tato a Marino Vulcano mentre a scontare le conseguenze sarebbe uniamente Giuliana Meogrossi.
Per la ex vicedirettrice del carcere di Rebibbia i suoi rapporti con Marino Vulcano non costituirebbero un'avventura: Giuliana avrebbe confidato ad amici, prima ancora che scoppiasse clamorosamente lo scandalo, di essersi innamorata del detenuto e di avere deciso di diventare sua moglie.
La ex vicedirettrice conobbe il detenuto per motivi di ufficio. Marino Vulcano nel carcere di Rebibbia era addetto alla segreteria della dottoressa Meogrossi e ogni giorno si trovava in rapporto con lei: prima ancora che scoppiasse lo scandalo delle radio ricetrasmittenti scoperte nella cella di Vulcano e di Lucio De Lellis, nell'ambiente carcerario cominciarono a correre voci sui continui colloqui tra vicedirettrice e detenuto. Il direttore dott. Viscosi, chiamò la sua collaboratrice e la invitò a diradare gli incontri ufficiali con il detenuto ed evitare così il sorgere di pettegolezzi.
Entro quali termini si è sviluppata la relazione fra Giuliana Meogrossi e Marino Vulcano la cui attività senti-mentale è state sempre molto intensa (una moglie, una amante a Roma, una seconda a Torino dove non avrebbe resistito alla tentazione di innamorarsi di una sua dipendente, tre figli) e un problema che ora deve risolvere ora il magistrato. E' da escludere che i due si incontrassero in una cella vuota sotto la sorveglianza di Lucio De Lellis il quale, fuori della porta, controllava la situazione avvertendo tempestivamente con la radio ricetrasmittente Giuliana e Marino se qualche agente di custodia era in arrivo.
Lo scandalo ha lasciato molto perplessi tutti i colleghi della ex vicedirettrice. "E' una donna al di sopra di ogni sospetto" dice uno. "Ha sanissimi principi morali" commenta un altro. "Se è avvenuto qualcosa significa che Giuliana è realmente innamorata", sostiene un terzo.
La Stampa 6 aprile 1972