ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00024
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: ROTTA ALESSIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/05/2018
ROTTA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
da notizie apparse sulla stampa si apprende che circa quaranta agenti di custodia della Polizia Penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Montorio (Verona) sono candidati alle elezioni comunali del 10 giugno 2018 nei comuni di San Mauro di Saline e Borgofranco sul Po in provincia di Mantova;
si tratta di piccoli comuni con meno di 1000 abitanti, dove non è necessario raccogliere firme per presentare le liste;
la compilazione di queste ultime, pur non presentando profili di illegittimità, mostra delle evidenti anomalie: a Borgofranco sul Po, nella lista «Passi nel futuro», presentata da un poliziotto di Montorio, compaiono molti candidati residenti a Vago di Lavagno, Zevio, San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona e tre residenti a Bologna. Inoltre, i candidati di tale lista sono nati in provincia di Potenza, di Foggia, Bari, Agrigento, Lecce e persino a Stoccolma. Su dieci candidati, sette lavorano come poliziotti della Polizia Penitenziaria nella casa circondariale di Montorio;
anomalie ancora più evidenti si riscontrano nella lista «Alba chiara» a San Mauro di Saline che è interamente composta da agenti di custodia della Polizia Penitenziaria di Montorio compreso il candidato sindaco;
la stessa lista è stata presentata in diverse tornate elettorali in alcuni comuni con meno di 1000 abitanti;
l'articolo 81 della legge n. 121 del 1998 permette ai poliziotti di candidarsi e stabilisce che: «gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale e possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell'ambito dei rispettivi uffici e in abito civile. Essi comunque non possono prestare servizio nell'ambito della circoscrizione nella quale si sono presentati come candidati alle elezioni, per un periodo di tre anni dalla data delle elezioni stesse»;
attualmente sono 40 i poliziotti di Montorio in aspettativa elettorale retribuita, su 300 in servizio effettivo: chi è rimasto al lavoro affronta un carico di otto ore per turno, anziché sei, rischia di saltare il riposo o di rientrare dalle ferie per coprire i turni lasciati dai colleghi candidati in campagna elettorale;
tale pratica sembrerebbe diffusa in molte altre regioni –:
se non ritengano di assumere iniziative, per quanto di competenza, anche nel piano normativo, al fine di coniugare il diritto di candidatura con il rispetto degli impegni derivanti dal ruolo svolto nel pubblico impiego, in considerazione della riduzione di personale conseguente alla candidatura, a tutela della sicurezza e della situazione dell'intero personale in servizio costretto ad affrontare un carico superiore di lavoro.
(5-00024)