Interrogazione parlamentare: espulsione detenuti stranieri, quali interventi da parte del Governo?
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INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Interrogazione parlamentare: espulsione detenuti stranieri, quali interventi da parte del Governo? 24/07/2018 

ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00779
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 32 del 24/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/07/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00779
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Martedì 24 luglio 2018, seduta n. 32
CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

durante la mattinata del 30 giugno 2018, un marocchino, detenuto nel carcere Villa Andreino a La Spezia e sottoposto a decreto di espulsione, ha dato fuoco alla sua cella al fine di evitare l'allontanamento dall'Italia;

questo grave episodio ha messo in pericolo i suoi tre compagni di cella nonché il personale intervenuto che, per spegnere l'incendio e mettere in salvo i detenuti, è stato portato in ospedale a causa della grande quantità di fumi tossici respirati;

il personale era già intervenuto durante la sera precedente per un altro episodio pericoloso: tre detenuti stranieri hanno fatto scoppiare una rissa coinvolgendo un altro detenuto;

il problema, a monte dei numerosi episodi che si verificano, risiede nella presenza di molti detenuti stranieri nelle carceri italiane;

la Convenzione di Strasburgo del 1983 prevede una procedura in base alla quale un condannato che sta già scontando la pena in un Paese viene trasferito in un altro Paese, generalmente quello d'origine, per ivi proseguire e terminare l'esecuzione della pena. L'Italia ha ratificato la Convenzione nel 1989 e l'ha allargata man mano attraverso accordi bilaterali con alcuni Paesi;

ciononostante, nel 2017, erano 19.432 i detenuti stranieri nelle carceri italiane, in aumento rispetto agli anni 2016 e 2015 (rispettivamente 18.166 e 17.207), e mancano gli accordi con numerosi Paesi di provenienza degli stranieri presenti nelle carceri;

malgrado il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, abbia sottolineato che, attualmente, la mancata collaborazione con molti di questi Paesi contribuisce seriamente al sovraffollamento delle carceri, il Governo non sembra essersi mobilitato per risolvere la situazione;

da organi di stampa si apprende che il costo del mancato rimpatrio degli stranieri arriva all'incirca ad un milione e mezzo di euro al giorno, risorse finanziarie che potrebbero essere decisive per migliorare le condizioni delle carceri italiane e, quindi, per ristrutturare le strutture esistenti o costruirne delle altre;

a parere dell'interrogante, la situazione illustrata è oltremodo pericolosa per l'Italia: bisognerebbe dare attuazione alla Convenzione, attraverso un intervento più concreto da parte del Governo e la collaborazione degli altri Paesi che spesso usufruiscono ad altro titolo di finanziamenti da parte dell'Italia –:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e, considerata la gravità degli stessi, quali iniziative urgenti intenda assumere, per quanto di competenza, per attivare le procedure finalizzate a stipulare accordi con altri Stati affinché i detenuti stranieri scontino nei loro Paesi la pena senza gravare sulle carceri italiane.
(4-00779)


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