Interrogazione parlamentare dell'evasione dal carcere di Lodi
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INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Interrogazione parlamentare dell'evasione dal carcere di Lodi 05/06/2018 

ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00272
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: GUERINI LORENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/05/2018

GUERINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

nel pomeriggio del 4 maggio 2018, si è verificata l'evasione dalla casa circondariale di Lodi di un detenuto di nazionalità marocchina condannato per reati di spaccio di sostanze stupefacenti, che secondo le prime ricostruzioni approfittando dell'ora d'aria sarebbe riuscito a superare prima il muro che separa il cortile dalla cinta esterna e poi a scavalcare anche questa, con l'ausilio di una fune improvvisata;

l'episodio, indipendentemente dall'esatta ricostruzione della dinamica (che è all'attenzione degli organi competenti) e dalla circostanza che il detenuto è stato poi rintracciato nell'arco di circa 48 ore dall'evasione, ha suscitato preoccupazione e sconcerto nell'opinione pubblica locale, nonché sollevato forti critiche da parte delle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, che ripetutamente negli ultimi anni, e ancora recentemente, avevano segnalato gravi carenze di organico e denunciato rischi concernenti la sicurezza;

in particolare, da tali segnalazioni documentate si apprende che presso la casa circondariale di Lodi sono attualmente in servizio 36 agenti, rispetto ad un organico assegnato di 50 agenti, per una popolazione carceraria di 80 detenuti;

l'inadeguatezza degli effettivi in servizio impedirebbe la corretta copertura dei turni, esponendo gli agenti a condizioni di forte e continua tensione, pregiudicando anche l'efficace gestione di conflitti e situazioni critiche che si verificano con discreta frequenza tra i detenuti (nel 2017 a Lodi si sono registrati 30 eventi «critici»: 13 atti di autolesionismo, 15 colluttazioni e 2 ferimenti);

oltre al fabbisogno di agenti non adeguatamente soddisfatto, i sindacati hanno evidenziato anche l'inefficacia del sistema di «vigilanza dinamica» (con particolare riferimento all'apertura delle celle per 12 ore al giorno), introdotto anche a seguito dei rilievi mossi dalla Corte europea dei diritti dell'uomo su alcuni aspetti che caratterizzano la detenzione carceraria in Italia, in particolare l'insufficiente disponibilità di spazi pro capite;

per porre rimedio a questo stato di disagio (che si inserisce nel contesto di una generale sottodotazione di effettivi, stimata dai sindacati in alcune migliaia di agenti, a fronte di 360 immissioni in servizio autorizzate con gli ultimi provvedimenti), sono state prospettate misure di intervento quali l'accettazione delle richieste di distacco a Lodi che risultano giacenti, l'assegnazione di neo arruolati già passati dai corsi di formazione e la programmazione di una quota di riserva per Lodi degli agenti e degli assistenti che usciranno dai futuri corsi –:

se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda assumere, con la massima urgenza, al fine di rafforzare l'organico in servizio presso la casa circondariale di Lodi con l'obiettivo di superare le evidenziate criticità e assicurare la massima sicurezza nella struttura penitenziaria.
(4-00272)


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