Interrogazione a risposta scritta 4-04941 presentato da TURRI Roberto
testo di Mercoledì 11 marzo 2020, seduta n. 317
TURRI, MORRONE, TONELLI, BISA, BONIARDI, CANTALAMESSA, DI MURO, MARCHETTI, TATEO, PAOLINI, POTENTI, PRETTO e ZIELLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
con l'emergenza sanitaria provocata dal coronavirus si fa sempre più drammatica la situazione nelle carceri nelle quali i detenuti stanno violentemente e irresponsabilmente protestando: rivolte, anche molto violente in ben 27 diversi istituti penitenziali, evasioni, morti e feriti;
la situazione emergenziale degli istituti penitenziari, perdurando da molti anni, risale a ben prima del manifestarsi del nuovo coronavirus, e si caratterizza principalmente per sovrappopolamento delle strutture, inadeguata manutenzione e, non di rado, fatiscenza degli edifici, condizioni di pulizia, igiene e, in generale, salubrità insufficienti, promiscuità, e altro. A ciò si sommano le ristrettezze economiche e le insufficienze organiche degli operatori, del Corpo di Polizia Penitenziaria e non solo, e – non ultime – le gravi carenze organizzative e gestionali che possono rinvenirsi, in misura più o meno accentuata, in ogni sede. Tutte contingenze queste, che certamente non aiutano il contenimento dei rischi di contagio nelle carceri, specie se si considera l'elevatissimo numero di figure che, a vario titolo quotidianamente vi accedono e vi transitano;
agli interroganti non risultano essere stati assunti come primi urgenti provvedimenti, proprio negli istituti che maggiormente hanno rivolto l'attenzione alla mera chiusura agli esterni, misure relative alla sanificazione degli ambienti, alla diffusione di norme igieniche, all'autodichiarazione di non aver avuto contatti possibilmente a rischio da parte del personale che entra in istituto, alla predisposizione di strumenti che possano rilevare la temperatura corporea di tutte le persone che, per qualsiasi ragione, entrano nell'istituto stesso;
negli innumerevoli atti di sindacato ispettivo, il gruppo della Lega ha, da sempre, e con forza, denunciato e descritto la drammatica situazione che vede il numero di detenuti molto al di sopra della capienza regolamentare; e inoltre ha sempre denunciato la situazione degli agenti di Polizia Penitenziaria, in cronico sotto organico, costretti a lavorare con turni massacranti, rischiando l'incolumità fisica tutti i giorni;
il numero degli agenti è insufficiente a fronte di un sovraffollamento, tale da non consentire loro di fronteggiare in sicurezza le rivolte che possono verificarsi all'interno delle strutture. In tal senso, è vergognoso il disinteresse che il Governo ha dimostrato nei confronti delle forze di Polizia Penitenziaria, cui è assegnato il gravoso compito di tutelare e garantire la legalità nelle carceri; l'Associazione nazionale dirigenti e funzionari di Polizia Penitenziaria ritiene opportuno che «tutti gli attori istituzionali coinvolti nel mondo carcere si facciano promotori di una corretta campagna di comunicazione, evitando strumentalizzazioni volte ad ottenere provvedimenti demenziali»;
le note dei sindacati di Polizia Penitenziaria denunciano «La contemporaneità delle rivolte all'interno delle carceri italiane lascia pensare che ciò a cui stiamo assistendo sia tutt'altro che un fenomeno spontaneo. C'è il rischio che dietro le rivolte possa esserci la criminalità organizzata» –:
se il Governo, per quanto di competenza, intenda adottare iniziative per procedere alle seguenti misure eccezionali:
a) nomina di un commissario straordinario al fine dell'adozione di provvedimenti immediati, che prevedano, se necessario, l'intervento dell'esercito;
b) limitare al massimo ogni movimento di detenuti (sospensione del sistema fondato su celle aperte e sorveglianza dinamica) e disporre il divieto delle visite e degli accessi non strettamente necessari;
c) non prevedere in alcun modo misure che possano anticipare il fine pena ai detenuti e/o la trasformazione della pena detentiva in misure alternative premiali da scontare fuori dal carcere.
(4-04941)