Non ha saputo resistere a quell’uomo detenuto nella casa circondariale di Santa Bona a Treviso. Lei, infermiera, 38 anni di Mogliano, non solo ha ceduto a quella relazione pericolosa. Ha anche fornito all’amante – in carcere per reati contro il patrimonio, fra cui anche tentati assalti ai bancomat – un telefono cellulare così che potessero restare in contatto anche al di fuori dell’orario di lavoro, oltre quelle sbarre. Ora la donna è stata denunciata.
I fatti, riportati sul quotidiano Il Gazzettino, risalgono ai mesi di maggio e di giugno dello scorso anno. Il detenuto, 38enne originario di Seregno (Milano), è in carcere da due anni e svolge anche lavori per gli altri carcerati. La donna lavora come operatrice. I due, secondo l’indagine, hanno passato diverse ore al telefono, soprattutto di notte, fino a quando gli agenti della Polizia Penitenziaria della casa circondariale non hanno scoperto che tra i due c’era qualcosa di sospetto. Le indagini interne e il rafforzamento della sorveglianza nei confronti del detenuto hanno portato ad appurare la realtà dei fatti.
“Chiunque – recita il codice penale – non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda”.
Smascherati, i due amanti sono stati divisi e allontanati: l'infermiera è stata spostata in un altro presidio medico della provincia di Treviso mentre il detenuto è stato trasferito dal carcere di Santa Bona a quello di Brescia dove dovrà scontare il resto della pena a cui era stato condannato. La procura ha inoltre indagato la donna per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
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