Gli investigatori del Nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Penitenziaria sono al lavoro sui presunti maltrattamenti ai danni di alcuni detenuti del carcere di Sassari "Giovanni Bacchiddu". La Procura di Sassari e il Dap hanno affidato il caso alla Polizia Penitenziaria che ha già iniziato a raccogliere informazioni in carcere.
Stando alle prime indiscrezioni riportate da unionesarda.it, gli agenti arrivati da Cagliari hanno sentito come persone informate sui fatti, detenuti e operatori del carcere sassarese.
Le verifiche riguardano la gestione dell'ex comandante della Polizia Penitenziaria, G. C., il cui incarico nell'istituto sardo è stato sospeso in via precauzionale qualche settimana fa. Come era facilmente intuibile dal contenuto del provvedimento di sospensione (che parlava di un atto necessario) l'inchiesta è partita e, sempre stando a quanto trapela dalla Casa circondariale di Bancali, gli investigatori avrebbero già acquisito elementi su cinque episodi avvenuti negli ultimi mesi. Il caso è scoppiato dopo che alcuni detenuti hanno segnalato le modalità particolarmente dure delle perquisizioni nelle celle e, circostanza tutta da verificare, attività di controllo sui reclusi filmate con uno smartphone.
I primi a muoversi sono stati i magistrati del tribunale di Sorveglianza di Sassari, che avrebbero sentito subito le presunte vittime dei maltrattamenti. Quindi le segnalazioni sono arrivate alla Procura e al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. A quanto pare, tra le persone sentite nei giorni scorsi ci sarebbero operatori in forze all'Istituto sassarese, soggetti che avrebbero confermato le segnalazioni dei detenuti.
L'avvio delle indagini arriva in un momento molto difficile per la casa circondariale di Bancali. Il clima è pesante, il personale della Polizia Penitenziaria lavora senza un comandante e con una direttrice costretta ad occuparsi di altri due istituti.