Il magistrato di Sorveglianza di Milano ha revocato la detenzione domiciliare per Francesco Bonura in applicazione del decreto antimafia approvato in consiglio dei ministri lo scorso 9 maggio.
L'arresto di Bonura è stato comunicato dallo stesso boss al proprio difensore, l'avvocato Giovanni Di Benedetto. L'anziano boss, 78 anni compiuti, è stato portato temporaneamente nel carcere di Pagliarelli, a Palermo, in attesa del trasferimento nella struttura individuata nella Regione Lazio.
Il dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, sulla base della cui iniziativa il Tribunale di sorveglianza di Milano ha revocato gli arresti domiciliari che erano stati concessi al boss Francesco Bonura per ragioni di salute, ha indicato "la disponibilità" per la sua "collocazione" dei "reparti di medicina protetta degli ospedali Sandro Pertini di Roma e Belcolle di Viterbo, per il trattamento delle patologie del condannato". Lo si legge nel decreto emesso dal magistrato di sorveglianza.
Bonura, condannato a 20 di carcere per mafia e fedelissimo di Bernardo Provenzano, era ai primi posti dell'elenco predisposto la scorsa settimana dal vice capo del Dap Roberto Tartaglia.
Arrestato il 20 giugno 2006 nell'operazione Gotha, il capomafia di Passo di Rigano era stato condannato a 18 anni e 8 mesi, che sarebbero scaduti nel 2025, ma gli sconti legati alla cosiddetta liberazione anticipata per la buona condotta (tre mesi all'anno, che spettano a tutti i detenuti) avevano portato il fine pena tra dieci mesi, in realtà otto, perché la riduzione spetterà anche per il 2020. Bonura fece parte con Nino Cinà del gruppo di potere che a Palermo il boss di Pagliarelli Nino Rotolo aveva contrapposto al triumvirato di cui faceva parte lo stesso Rotolo, con Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. L'operazione Gotha della polizia smantellò' il vertice mafioso e fu per questo denominata così.Bonura fu condannato a 23 anni in primo grado e a poco meno di 19 in appello e dal giugno 2006 non era più uscito di prigione, fino al mese scorso.
La scarcerazione per motivi medici era giunta a pochi mesi da quella definitiva, a causa di un male difficilmente curabile, che perdipiù lo esponeva - stando agli indici di contagio del mese di aprile e alle valutazioni basate sulle indicazioni date il 21 marzo da una circolare del Dap - al virus. Il suo "fine pena" comunque è fissato per ora al marzo 2021, ma con le ulteriori riduzioni legate alla buona condotta ci sarà un'anticipazione al dicembre di quest'anno.
Agi - Adnkronos
La lettera del DAP, sospettata di essere la causa dell'invio ai domiciliari dei boss mafiosi